"Pratica veloce? 500 euro". Arrestato dipendente Agenzia Po

REGGIO EMILIA, 26 GIU – Per accelerare l'iter della pratica, e soprattutto perche' andasse a buon fine, pretendeva la 'mazzetta': solo cosi' tutto sarebbe andato per il verso giusto, altrimenti l'istanza sarebbe stata respinta. Ma un imprenditore agricolo al quale un dipendente dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) aveva chiesto 250-300 euro (somma poi salita a 500 euro per il ritardo nel pagamento) si e' rivolto ai carabinieri, che ieri hanno arrestato per concussione l'impiegato, un cinquantenne di Guastalla, mentre riceveva il denaro dalla vittima a Cadelbosco Sopra, nel Reggiano.

L'imprenditore agricolo aveva presentato domanda per ottenere concessioni di sfaldo di argini fluviali al Servizio Tecnico di Bacino della Regione Emilia-Romagna, che terminata l'istruttoria aveva richiesto il nulla osta all'Aipo. Ritenendo la pratica in ritardo, l'uomo aveva poi fatto alcuni solleciti, mettendosi in contatto con i vari enti. Tra la persone contattate c'e' stato anche il dipendente dell'Aipo, che senza mezzi termini ha invitato l'imprenditore a casa sua per parlare della situazione. Millantando conoscenze che avrebbero potuto influire positivamente sull'iter della pratica, ha chiesto 250-300 euro, ''e tutto sarebbe stato risolto''. Visti i tentennamenti dell' imprenditore, l'uomo lo ha incalzato piu' volte, portando a 500 euro la richiesta a causa del ritardo nel pagamento. A quel punto la vittima si e' rivolta ai carabinieri di Guastalla.

I militari del Nucleo Operativo hanno avviato le indagini, coordinati dal pm Luciano Padula, 'partecipando' poi all' incontro programmato per la mattinata di ieri a Cadelbosco Sopra, in un appezzamento di terreno raggiungibile solo attraverso l'argine destro di un canale, dove i militari sono intervenuti bloccando il dipendente Aipo subito dopo aver ricevuto la mazzetta di 500 euro dall'imprenditore.

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