Prato, prof ha figlio con 14enne. Chiesti 7 anni di carcere. Difensori: "Rivedere norma, oggi 14enni sono diversi" Prato, prof ha figlio con 14enne. Chiesti 7 anni di carcere. Difensori: "Rivedere norma, oggi 14enni sono diversi"

Prato, prof ha figlio con 14enne. Chiesti 7 anni di carcere. Difensori: “Rivedere norma, oggi 14enni sono diversi”

ROMA – La procura di Prato ha avanzato una richiesta di condanna a sette anni di reclusione per la donna di 32 anni accusata – tra gli altri capi di imputazione – di violenza se**uale dopo che nell’estate del 2018, ha avuto un figlio da un 14enne a cui dava ripetizioni di inglese.

L’accusa ha chiesto per il marito della donna, accusato di aver assunto la paternità del bambino sapendo di non essere il padre naturale, due anni di reclusione.

La presidente del collegio giudicante Daniela Migliorati ha deciso di rinviare la sentenza del processo ai prossimi giorni, con data da doversi decidere.

Gli avvocati della donna, Mattia Alfano e Massimo Nistri, puntano però all’assoluzione per tutti i capi di imputazione.

Nella memoria difensiva, riporta Silvia Mancinelli su AdnKronos, i due legali chiedono al collegio della terza sezione penale del Tribunale di Prato se il limite del quattordicesimo anno di età, individuato dal legislatore al momento del concepimento normativo, può dirsi ancora in linea con l’attualità del contesto societario.

“Del tutto anacronistico – si legge – sostenere l’incapacità assoluta del minore di 14 anni. ​Su tutto, e in particolare sulla consapevolezza se**uale, non può non ricordarsi l’avvento di internet, e con quello l’introduzione degli smartphone che hanno reso la rete con le sue informazioni, i siti e i video liberamente accessibili a chiunque. ​Maggiore informazione, maggiore consapevolezza, maggiore, necessariamente, formazione, anche dal punto di vista se**uale”.

Di qui, dunque, “l’attualità di una rivisitazione della norma alla luce di una interpretazione evolutiva si coglie a maggior ragione ponendo l’accetto sul fatto che tale considerazione era emersa già in un contesto quale quello degli anni ’70 ben diverso dall’attuale, in cui l’avvento della moderna società digitale ha radicalmente mutato l’approccio se**uale dei giovani, specialmente minorenni, anticipandone notevolmente l’età in cui ciascuno di essi vive certe esperienze e ne acquisisce la consapevolezza. ​

Auspicata dalla difesa è l’interpretazione evolutiva dell’articolo 609-quater, nella parte in cui considera l’incapacità assoluta di intendere e di volere del minore di 14 anni.

Come insistono gli avvocati della donna “non una apertura indiscriminata a qualsiasi atto se**uale compiuto da minori – riporta sempre l’AdnKronos – ma quello compiuto da un soggetto a cui, già ora, l’ordinamento riconosce una capacità decisionale nella propria sfera sessuale e cioè il maggiore di 13 anni. Circostanza quest’ultima certamente rilevante nel caso in esame nel quale, secondo il capo d’imputazione contestato, il giovanissimo papà di Prato aveva certamente compiuto 13 anni al momento del primo rapporto, ma minore di 14”. ​

“Necessario, infine sottoporre l’articolo 609 quater a una rivisitazione ad opera della Corte Costituzionale, tenendo conto dei riflessi del mutamento socio- culturale […]”.

 

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