Predappio: l’appello ai kamikaze cattolici di Don Tam, prete ultra fascista

Don Giulio Maria Tam: “La mia tonaca, una camicia nera XXL”

ROMA – Mancava solo l’appello ai kamikaze cattolici: Don Giulio Maria Tam ha arringato i 5 mila nostalgici del Duce accorsi a Predappio per celebrare i 90 anni della Marcia su Roma indicando nel sacrificio degli integralisti islamici l’esempio da seguire. In effetti il don non è don per nessuno e si è dovuto accontentare di benedire fez e gagliardetti e di gridare al microfono vestito nella sua tonaca nera, “una camicia nera XXL che mi arriva al calcagno”. E’ così fascista che è stato spretato anche dagli scissionisti ultra tradizionalisti lefevriani.

“Gli islamici ci danno un esempio grande, loro si fanno saltare in aria per la fede, tutti i nostri camerati ci stanno guardando dal cielo, è arrivata l’immigrazione, adesso tocca a voi difendere il Paese. Dobbiamo attirare le forze divine per fare le prossime battaglie, è un dovere di ogni italiano difendere la propria patria”. In attesa che le forze divine inizino ad ispirare, i devoti del Duce si sono rinfrancati con il tour predappiese. Don Giulio ha guidato la nutrita comitiva, formata non solo da vecchi orfani di Salò ma anche da tanti giovani sedotti dal culto della tradizione: dalla villa dove è nato Mussolini a Caprena al sacrario del Duce per l’estremo omaggio sulla tomba. In mezzo la processione, i rosari che snocciolano invocazioni razziste, i saluti romani, i tricolori della Repubblica Sociale.

Il bersaglio della comunità di reduci è il relativismo etico, con addirittura Papa Ratzinger considerato “quinta colonna” dei modernisti che ieri hanno accettato il divorzio e l’aborto, oggi giustificano l’eutanasia, domani l’omicidio. Non si capisce (o meglio si capisce benissimo) se gli islamici siano una maledizione o una risorsa insperata: “L’Islam è il nemico, l’Islam è l’ invasore, l’Islam è il pericolo per tutta la società occidentale ma a un certo punto viva l’Islam, perché man mano che penetra dentro le nostre città e i nostri Paesi ci costringerà a riscoprire la vera fede. E a difenderla con tutti i mezzi”.

E’ un po’ che va delirando in questo modo: le sue omelie abusive piacciono, il don sa comunicare, è una specie di gigante che infervorato che persuade. Anche quando legge la storia a su piacimento. “Mussolini ci ha dato l’esempio più grande che si può dare nella storia, ha preferito morire piuttosto che piegarsi”: i capoccioni di bronzo che occhieggiano non credono alle loro orecchie.

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