TORINO – Per anni hanno pregato sulla tomba del loro defunto, inconsapevoli del fatto che sopra la sua bara fosse nascosto un altro cadavere. Ad accorgersi del corpo “intruso” sono stati gli addetti del cimitero Monumentale di Torino, nel corso di una serie di esumazioni ordinarie il 27 marzo 2012. Dopo anni di indagini, il vicequestore Marinella La Porta e il sovrintendente della polizia scientifica Walter Capussotto, insieme all’antropologa e odontologa Chantal Milani, sono riusciti a identificare quei misteriosi resti: appartengono a Maria Serre, nata nel 1885 a Pinasca (Torino).
La donna aveva 84 anni quando morì in un ospedale torinese. Malata da tempo, era stata portata nella struttura sanitaria dalla casa di riposo in cui era ospite. Morì qualche tempo dopo il ricovero. A distanza di anni dalla prima sepoltura, Maria fu sepolta in un sacco di nylon, sopra ad un’altra bara, dopo essere stata disseppellita per recuperare le ossa. Poiché il suo corpo non si era ancora decomposto, i suoi resti erano stata sistemati in una buca aperta, poi dimenticata. Nessuno ha però mai reclamato la sua tomba perché era l’ultima sopravvissuta della sua famiglia. Nei lunghi mesi di indagini, Milani aveva ricostruito un possibile ritratto della misteriosa donna: bassa, esile e afflitta da una serie di patologie alle articolazioni. Per risolvere il caso è stato necessario recuperare la sua cartella clinica nell’archivio storico di Torino.
Dopo il ritrovamento delle sue spoglie nel 2012, la procura aveva aperto un’inchiesta, temendo che la donna potesse essere vittima di un omicidio. In realtà, tutto è stato frutto di un errore umano. Ora rimane solo il problema di rintracciare eventuali parenti di Maria, sebbene sia molto difficile visto che nessuno si è mai interessato alla sua scomparsa. Come si legge su La Stampa:
“La polizia fa un appello a chi avesse mai conosciuto qualche suo familiare, per raccogliere altri dettagli su questa storia che, all’epoca, destò sgomento e, nei parenti del defunto sepolto assieme alla povera signora, anche una comprensibile contrarietà. Vedova ma senza figli, nell’ultimo periodo della sua vita, aveva trovato rifugio in una casa di riposo destinata a chi non ha risorse; alcuni familiari potrebbero essere ancora nel Pinerolese. Loro potrebbero riavere il corpo di Maria, ancora all’obitorio, per darle dignitosa sepoltura”.