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Primo sondaggio dell’anno: italiani preoccupati per lavoro e l’economia, tra le priorità sicurezza, welfare, sanità

Primo sondaggio dell’anno: vincono  lavoro ed economia. Sono le priorità degli italiani, certificate con rigore scientifico e demoscopico da Nando Pagnoncelli.

64 anni, bergamasco, amministratore delegato di IPSOS, nota multinazionale di ricerche di mercato e consulenza, sondaggista di riferimento di LA7, docente alla Facoltà di Scienze Politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Insomma, una autorità nel campo dei sondaggi. E il suo primo report 2024 ha acceso un dibattito ed un interesse crescenti.

Demolite le vecchie solfe come l’allarme democratico,  permanente, il diritto (comunque da rispettare ) evangelizzato alle masse da varie categorie in testa la compagnia Lgbtqia+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Interdessuali, Asessuali). Demolite pure le ossessioni dei radical chic. No, gli italiani hanno in testa ben altro.

LE ALTRE CINQUE EMERGENZE
Dopo lavoro ed economia, il sondaggio ha messo in evidenza altre cinque forti preoccupazioni. Nell’ordine: Sanità (uffa le liste di attesa ), il buon funzionamento delle Istituzioni, l’immigrazione (sbaglia chi la sottovaluta), il Welfare e le politiche messe in atto dallo Stato (l’assistenza ai cittadini va migliorata); la sicurezza sul lavoro, nelle città nel quotidiano; una emergenza acuita da cronache di stupri, violenze, femminicidi.

MELONI SULLA SICUREZZA IN CONFERENZA STAMPA
La premier Meloni avvertendo le preoccupazioni diffuse sulla sicurezza ne ha parlato nella conferenza stampa del 4 gennaio citando non il Decreto sicurezza di novembre ma l’impegno emblematico per Caivano.

Giorgia Meloni ha detto: ”In periferie come Caivano fino ad oggi lo Stato ha deciso spesso che fosse più facile girarsi dall’altra parte invece che impattare la questione e questo ha fatto sì che lo Stato perdesse terreno e credibilità. Ce ne sono moltissime di queste periferie.

“La promessa che ho fatto è che si può invertire la rotta. Noi tutte le settimane facciamo una riunione su Caivano e facciamo il punto su quello che sta accadendo. Qualche soddisfazione sta arrivando. Stiamo procedendo con i tempi e con qualche anticipo”.

E poi: ”Noi veniamo da un tempo in cui in Italia si sono moltiplicate le zone franche, lo Stato ha fatto finta di non vedere e ha pensato fosse più facile voltarsi dall’altra parte e questo ha fatto sì che ci fossero cittadini che non avevano i diritti degli altri. Ci sono molte di queste periferie ed io non posso affrontarle tutte insieme ma la promesso che ho fatto è che non è facile, è che si può invertire la rotta, non si possono fare solo spot”.

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