Manca la benzina per trasportare gli imputati: saltano i processi

Pubblicato il 15 Giugno 2011 - 10:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Manca la benzina per portare i detenuti dal carcere al tribunale, e saltano i processi. Succede a Vibo Valentia, secondo quanto scrive il Corriere della Sera. E presto la stessa situazione si verificherà a Santa Maria Capua Vetere, con il rischio di estendersi anche altrove.

La causa: i tagli lineari imposti al ministero della Giustizia, che ora, scrive il Corriere della Sera, hanno raggiunto anche i serbatoi dei blindati blu. I distributori che solitamente accettavano le “tessere carburanti” del ministero ora chiedono contanti, perché il ministero non paga, con ritardi di diversi mesi.

Il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, racconta al Corriere della telefonata ricevuta la scorsa settimana da parte del direttore della casa circondariale. “Caro dottore, le comunico che non ci forniscono più la benzina a credito per i nostri mezzi, i fondi sono finiti da tempo”. Quindi addio udienze.

Spagnolo conferma che i serbatoi sono a secco, e ricorda quanto sia difficile portare avanti le indagini con soltanto sei pubblici ministeri, soprattutto in un territorio dove le intimidazioni e gli attentati della ndrangheta sono all’ordine del giorno: “Basta ricordare che di recente sono stati presi di mira i sindaci di Tropea e di Ricadi e che qui un imprenditore del movimento terra è stato colpito da 120 tra attentati e intimidazioni. Per i mezzi della procura, tra cui un’auto blindata destinata a un magistrato sottoposto a misure di protezione, abbiamo ricevuto per i 2011 20 buoni benzina da cinque litri ciascuno”.

Stessa denuncia dal presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Roberto Lucisano, che aggiunge alla lista delle carenze anche le forniture di carta, i toner, i computer e il turn over del personale amministrativo: “Qui in Calabria qualsiasi cosa diventa difficile da realizzare. Eppure ancora oggi si riscontra una impressionante penuria di mezzi negli uffici giudiziari dei distretti di Reggio Calabria e Catanzaro a fronte delle esplicite promesse del ministro della Giustizia fatte a gennaio del 2010 in occasione dell’incontro con i capi degli uffici giudiziari calabresi”.