Processo Parmalat, la Procura contesta a Tanzi anche di aver occultato i quadri

Calisto Tanzi dovrà rispondere di vari episodi relativi al reato di bancarotta. La Procura di Parma, che sta indagando sulla vicenda del crac Parmalat, contesta a Tanzi alcune distrazioni legate ad un’altra inchiesta, quella dei dipinti nascosti nella villa dell’imprenditore.

Calisto Tanzi si è presentato l’8 febbraio negli uffici del pm che si occupa dell’inchiesta. L’ex patron della Parmalat era accompagnato dai suoi legali Giampiero Biancolella, Filippo Sgubbi e Fabio Belloni. Tanzi si è avvalso della facoltà di non rispondere ma nei prossimi giorni dovrebbe essere fissato un nuovo interrogatorio.

«La nuova contestazione – ha spiegato l’avvocato Biancolella – è relativa ad alcuni episodi di distrazione che potrebbero essere collegati a circostanze recenti». Il riferimento è alla scoperta dei quadri e delle opere d’arte che Tanzi, assieme ad alcuni familiari, aveva occultato prima del crac dell’azienda.

Secondo l’avvocato le distrazioni ammontano «a qualche milione di euro». Secondo la Procura Tanzi avrebbe acquistato opere d’arte e dipinti utilizzando danaro della Parmalat ma non facendo rientrare questi beni nel patrimonio aziendale. La stessa contestazione potrebbe essere mossa anche alla figlia Francesca.

Intanto l’8 febbraio è stata rinviata l’udienza del processo Parmalat nella quale avrebbero dovuto essere interrogati i testimoni forniti dalla difesa. Tutti i testimoni hanno rinunciato a comparire e hanno comunicato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il processo è stato quindi rinviato a giovedì 11 quando altri testimoni indicati dalla difesa Tanzi saranno chiamati a comparire.

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