Processo Mediaset, giudici dispongono visita fiscale per Berlusconi

MILANO – I giudici della corte d’appello di Milano hanno disposto una visita fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele. La corte ha ritenuto opportuno disporre accertamenti medici in relazione alla richiesta di legittimo impedimento per motivi salute: il Cavaliere, secondo la difesa, dovrebbe restare in ospedale fino a lunedì. I giudici hanno incaricato un medico legale, Carlo Goj, e uno specialista del Policlinico, il professor Pasquale Troiano, docente anche all’università degli studi di Milano. Spetta a loro l’ultima parola sull’effettivo impedimento del Cavaliere a presenziare al processo per i diritti tv, in cui è imputato per frode fiscale. I giudici hanno dato appuntamento alle parti per mezzogiorno.

La richiesta era stata avanzata dal sostituto pg, Laura Bertolè Viale, per verificare se i problemi alla vista dell’ex premier rappresentino un impedimento “assoluto” a presenziare all’udienza del processo Mediaset. Continua dunque il braccio di ferro tra gli avvocati difensori dell’ex premier e i magistrati. Dopo che venerdì i giudici hanno riconosciuto il legittimo impedimento all’ex premier in un altro processo, quello sul caso Ruby, bocciando la richiesta di visita fiscale avanzata dal pm Ilda Boccassini, oggi il via libera alla visita fiscale c’è stato.

E’ un ”provvedimento al di fuori di ogni logica” secondo l’avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori dell’ex premier commentando la decisione presa dalla Corte. Ghedini ha affermato di non aver alcuna ”preoccupazione. Che vadano a fare gli accertamenti. Noi abbiamo una certificazione medica che attesta l’assoluta necessità del ricovero”.

Da venerdì Silvio Berlusconi è ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per una uveite, una grave infiammazione agli occhi i cui sintomi sono difficili da decifrare, potendo essere confusi con una banale congiuntivite.

Ghedini ha poi aggiunto: “Non riusciamo a capire tutta questa fretta. Anzi la capiamo benissimo: si vuole arrivare in tempi brevi a una sentenza”, anche se, come ha osservato l’avvocato, “la prescrizione è nel 2014”.

Ma si da il caso che l’agenda processuale del Cavaliere, da qui fino all’autunno, sia piuttosto fitta: entro la fine di marzo dovrebbero arrivare le sentenze del processo Ruby e quella sulla compravendita dei diritti tv, arrivata in Appello e che già lo ha visto condannato a 4 anni in primo grado. Procedimenti che, senza tener conto della vicenda De Gregorio che secondo alcuni potrebbe portare alla richiesta d’arresto per il Cavaliere, in meno di un anno, potrebbero arrivare a sentenza definitiva, con tanto di timbro della Cassazione. Se fosse giudicato colpevole il rischio, se non il carcere, sarebbe quanto meno l’interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi e dunque la fine della sua carriera politica.

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