Processo Meredith: a Guede ridotta pena in appello da 30 a 16 anni

Pubblicato il 22 Dicembre 2009 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA

Rudy Guede

Ridotta la pena in appello a Rudy Guede da 30 a 16 anni di carcere. Questo quanto stabilito dalla Corte d’assise d’appello di Perugia che oggi si è riunita sul caso dell’omicidio di Meredith Kercher.

L’ivoriano di 23 anni, dichiarato colpevole anche in secondo grado dell’omicidio di Meredith Kercher, era stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione. Ora, nel secondo grado del processo che segue il rito abbreviato, ha avuto una riduzione di 14 anni di reclusione.

A Guede sono state concesse le attenuanti generiche (che erano state negate in primo grado), equivalenti alle aggravanti che gli erano state contestate, ovvero la violenza sessuale e i futili motivi. I giudici d’appello, quindi, hanno stabilito la pena in 24 anni di reclusione, che è stata poi ridotta di un terzo (otto anni) per il rito abbreviato: la pena è stata così determinata in 16 anni di reclusione.

Uscendo dall’aula Guede si è rivolto verso i suoi amici, che si erano abbracciati al momento della lettura del dispositivo. Si è quindi rivolto verso i giornalisti pronunciando poche parole: «Non sono contento perché sono innocente».

Per l’omicidio della studentessa inglese sono stati condannati in primo grado, il 5 dicembre scorso, anche Raffaele Sollecito e Amanda Knox, rispettivamente a 25 anni e 26 anni di reclusione.

Subito tra le prime reazioni c’è quella del legale di Raffale Sollecito, Luca Maori: «Rudy Guede è stato premiato dalla Corte d’assise d’appello. Ora dica la verità su chi era con lui nella casa di Meredith Kercher quando venne uccisa perché lui non ha mai indicato il nome di Raffaele Sollecito».

«Il nome di Sollecito – ha sostenuto ancora Maori – lo hanno fatto i difensori di Guede, non lui. Ora ci dica finalmente chi era con lui in quella casa. E’ impossibile che non conosca quella persona. Dica la verità – ha concluso Maori – in nome di Meredith».

A parlare è stato anche uno dei legali di Rudy Guede, l’avvocato Nicodemo Gentile: «Abbiamo accolto in modo rispettoso e tiepido questa sentenza – ha detto – che riconosce comunque la violenza sessuale e la colpevolezza di Rudy, anche se riabilita in qualche modo la figura di questo ragazzo così bistrattato».

Per il legale di parte civile della famiglia di Meredith Kercher, Francesco Maresca, la sentenza emessa oggi dalla Corte d’assise d’appello di Perugia nei confronti di Rudy Guede «conferma il lavoro fatto dalla procura e tutta la ricostruzione non ha subito nessuna variazione diversa nella valutazione dei giudici».