Processo Ruby, il Tribunale alla Procura: “Indagate sulle Olgettine: testimoni false”

Processo Ruby, il Tribunale alla Procura: "Indagate sulle Olgettine: testimoni false"
Un momento della lettura della sentenza che ha condannato a 7 anni Silvio Berlusconi (Ansa)

MILANO – “Indagate sulle Olgettine e tutti quelli che hanno testimoniato il falso al processo Ruby”: nella sentenza con la quale Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni per concussione con costrizione, i giudici del tribunale di Milano hanno letto un lungo elenco di nomi di persone colpevoli di falsa testimonianza.

Si tratta di tutte le “Olgettine”, da Michelle Conceicao a Ioana Visan, ma anche dei funzionari della Questura, dell’ex consigliere di Berlusconi per le questioni estere Valentino Valentini, del giornalista Carlo Rossella, della deputata pdl Maria Rosaria Rossi e del cantante Mariano Apicella.

Il passaggio della sentenza: “…Dispone la trasmissione alla procura della Repubblica in sede delle sue valutazioni delle trascrizioni dei verbali di udienza relative alle deposizioni di…”

La lista: Antonio Passaro, Michelle Conceicao, Serena Facchineri, Valentino Valentini, Bruno Archi, Giuseppe Estorelli, Giorgia Iafrate, Barbara Faggioli, Lisa Barizonte, Ioana Visan, Elisa Toti, Cinzia Molena, Marianna Ferrero, Manuela Ferrero, Miriam Loddo, Ioana Claudia Amarghioalei, Francesca Cipriani D’Altorio, Eleonora De Vivo, Concetta De Vivo, Marysthell Garcia Polanco, Giovanna Rigato, Raissa Skorkina, Giorgio Puricelli, Carlo Rossella, Roberta Bonasia, Maria Rosaria Rossi, Licia Ronzulli, Renato Cerioli, Lorenzo Brunamonti, Danilo Mariani, Simonetta Losi, Mariano Apicella.

Per questa lunga lista di testimoni non c’è solo una condanna ma anche una nuova inchiesta all’orizzonte: i giudici hanno invitato la procura ad indagare sull’ipotesi di associazione a delinquere.

Ovvero se l’imputato Berlusconi, tramite i suoi avvocati, non abbia “organizzato” le false testimonianze delle Olgettine, in cambio di denaro. In questa direzione va anche la confisca dei beni disposti a carico di Karima el Marhoug-Ruby e del suo fidanzato.

 

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