Professore hackerato, il video osé inviato a studenti e colleghi dell’università

Università, rete web interna hackerata: video hot del professore inviato a tutti
Professore hackerato, il video osé inviato a studenti e colleghi dell’università

ROMA – Un hacker è entrato nella rete interna dell’università e ha rubato dati e video dall’account di un professore: dentro ha trovato un video di natura sessuale, che ha inviato con una newsletter a tutti i colleghi e gli studenti dell’uomo.

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Il video privato del docente universitario è finito così davanti agli occhi di tutti coloro che lo conoscono, scrive Massimo Numa su La Stampa, e ora la polizia postale indaga su quanto accaduto. L’hacker infatti è entrato nella rete web interna dell’ateneo e quando ha trovato il video compromettente si è divertito a inoltrarlo per mettere in imbarazzo il docente:

“Il video diffuso ha poi provocato anche tensioni e rabbia tra alcuni studenti che – qui il condizionale è d’obbligo – avrebbero in qualche modo minacciato il professore ripreso. È chiaro che è lui la parte lesa: il docente non aveva infatti – ovviamente – alcun interesse a diffondere (tra l’altro proprio all’interno dell’ambiente universitario), immagini di natura esclusivamente privata. È molto provato e dispiaciuto per quanto è accaduto. Un fatto di cui non avrebbe alcuna colpa.

Il primo passo sarà quello di ricostruire gli accessi agli account interni alla rete universitaria; poi si dovrà verificare quale newsletter è stata utilizzata per diffondere il video e quante persone ha raggiunto. Non dovrebbe essere difficile risalire alla traccia digitale lasciata da chi ha voluto fare un torto così grave al docente. L’ipotesi alternativa è che il professore abbia dato per eccessiva fiducia le sue password a qualcuno che poi lo ha tradito. Infine che sempre qualcuno abbia scoperto per caso la password che dava l’accesso alla casella di posta violata per poi farne un uso illegale. L’unico account? La possibilità che ad agire possa essere stato un hacker è – per ora – quella più remota”.

 

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