ROMA – Assumere 140mila precari non migliorerà la scuola italiana. Anzi. Rischia di peggiorare la situazione. Un allarme che arriva da un dettagliato studio della Fondazione Agnelli. Studio corredato da diverse cifre e fatti a sostegno.
Secondo la Fondazione, infatti, i problemi della strategia del governo sono diversi. Pompare 140mila persone senza prima valutarne le capacità è un’operazione “al contrario” in cui la priorità sembra sistemare le persone piuttosto che migliorare la scuola. Non solo: una immissione così massiccia oggi rischia di chiudere per anni la porta a neo laureati che si stanno formando in questi anni e che invece potrebbero portare innovazione e metodi alternativi di insegnamento. E poi c’è il problema delle specializzazioni. Sembra assurdo ma tra i 140mila, per esempio, non ci sono abbastanza docenti di matematica. Quindi si rischierà di dover ancora andare avanti a supplenze e sostituzioni.
Così Gianna Fregonara, sul Corriere della Sera, riassume le perplessità della fondazione con le parole del direttore Andrea Gavosto
Il punto di partenza dell’analisi della Fondazione Agnelli è che la promessa di assunzione di tutti i precari nelle graduatorie ad esaurimento non è stata preceduta da «un’analisi dei profili professionali necessari alla scuola italiana, ma si è adottata una logica capovolta: assumo questi insegnanti e poi vediamo che cosa gli possiamo far fare», spiega Gavosto. Dei problemi denunciati dalla Fondazione si stanno occupando anche nel governo e nel Pd, tanto che il sottosegretario Davide Faraone ha annunciato che ci saranno delle correzioni.
Ma dove? Il problema è la composizione delle graduatorie. Ci sono per esempio3mila insegnanti di discipline giuridiche ed economiche in attesa di assunzioni. Per un fabbisogno reale di circa 200-400 posti, almeno con i programmi vigenti. Per non parlare dei 10mila insegnanti di strumenti musicali in una scuola che non ha nell’insegnamento della musica esattamente un punto di forza. Mancano invece i prof di matematica. Ancora Fregonara:
Invece per una materia come la matematica non ci sono in molte regioni, a partire dalla Lombardia insegnanti in numero sufficiente nelle graduatorie ad esaurimento, neppure per coprire i posti di ruolo disponibili l’anno prossimo. Secondo gli esperti di «Voglioilruolo», il sito per prof che censisce graduatorie e scuole, risultano già esaurite le graduatorie per matematica a Como, Milano, Mantova, Ascoli Piceno, Roma, Pisa e Grosseto, Frosinone e Foggia: «In provincia di Milano – si legge nel testo della Fondazione Agnelli – servono ogni anno tra i 50 e i 100 insegnanti di matematica, nelle Graduatorie ad esaurimento ce ne erano a settembre solo 31».
Ultimo dettaglio. La formazione. Per ora il governo si preoccupa di assumere. La questione del livello dei docenti è invece rimandata.
C’è un ultimo non secondario problema che non è stato risolto nei piani del governo: secondo l’approfondimento della Fondazione, di moltissimi di questi insegnanti non si sa nulla, se non i requisiti formali. «La metà di questi precari, che resteranno nella scuola per i prossimi venti anni, risulta non ha insegnato nelle scuole pubbliche negli ultimi anni – continua Gavosto – Una parte certamente lavora nelle scuole private, ma altri potrebbero aver intrapreso altre carriere e tornerebbero soltanto ora in vista di un posto a tempo determinato. Come pensiamo di prepararli al loro lavoro? Non è prevista alcuna verifica della loro preparazione e l’idea di un anno di prova non è sufficiente».
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