Profughi ad aviocampo di Vittorio Veneto, sindaco in rivolta

Profughi ad aviocampo di Vittorio Veneto, sindaco in rivolta
Profughi ad aviocampo di Vittorio Veneto, sindaco in rivolta

VITTORIO VENETO (TREVISO) – Profughi in arrivo al campo di aviazione di San Giacomo, a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. E il Comune non ci sta.

Il sindaco, Roberto Tonon, annuncia una “resistenza dura e inflessibile” contro la decisione del ministero dell’Interno. Le critiche, come spiega Francesco dal Mas sulla Tribuna di Treviso, arrivano da tutti gli schieramenti politici, dalla Lega come dal Pd.

Se il Carroccio annuncia che “saranno 400” i profughi da ospitare, Marco Dus, del Pd, dice:

“In città ne ospitiamo già 195 e col Governo abbiamo dimostrato piena collaborazione. La Prefettura non può approfittare della nostra generosità, li porti a Conegliano piuttosto che a Montebelluna o a Castelfranco. Noi abbiamo già dato”.

Il segretario nazionale della Liga Veneto, Toni Da Re, sostiene che, riferisce Dal Mas sulla Tribuna di Treviso,

“in municipio si sapeva da mesi della richiesta di allacciamento dei servizi e accusa l’amministrazione che, se proprio voleva impedire l’arrivo dei profughi, doveva concludere ancora nel novembre scorso l’accodo sulla vendita delle caserme. Il sindaco Tonon alza il tiro. «Abbiamo dimostrato insieme umanità ed efficienza, rispetto ed equilibrio, autonomia e partecipazione. Ne siamo orgogliosi. Ma proprio le condotte sin qui tenute ci autorizzano a scandire con nettezza che Vittorio Veneto non accetterà più invii massivi di migranti sul suo territorio. E se la Prefettura pensasse, scambiando la nostra correttezza per acquiescenza, all’aerocampo di San Giacomo e alle altre strutture militari dismesse presenti nel territorio comunale come a contenitori concentrati di molte decine di profughi, ebbene: che se lo scordi». Secondo il sindaco, creare una sacca di migranti ammassati in unico luogo, e cioè un potenziale problema di ordine pubblico consistente «Uno scempio ingiusto, che impediremo con tutte le nostre forze», conclude Tonon”.

 

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