TREVISO – “Vendere il prosecco alla spina è una frode, chi lo fa va punito”. I vignaioli veneti insorgono contro i pub inglesi, che invece di versare il prosecco dalla bottiglia hanno ceduto alla moda di spillarlo come fosse comune birra. La nuova moda del prosecco alla spina arriva da Londra e subito i produttori trevigiani sono accorsi in difesa dell’eccellenza in bottiglia con tanto di etichetta Docg.
Filippo Tosatto su Repubblica scrive:
“A scatenare il putiferio, fa sapere la “Tribuna di Treviso”, è stato tale Marcus Hilton, proprietario di un pub nella cittadina di Wakefield non lontano da Leeds, che si è fatto fotografare mentre serviva il Prosecco alla spina, ma il suo esempio è stato rapidamente imitato nei locali della Gran Bretagna, tanto che il popolare “Daily Mail” vi ha dedicato un reportage di costume:
«Molto più economico, e leggermente più dolce dello champagne, il Prosecco è visto sempre più come il modo migliore per rendere effervescente una serata in compagnia», assicura il tabloid «e la sua popolarità è cresciuta così in fretta che i pub hanno iniziato a servirlo alla spina. Decine di locali hanno installato le attrezzature necessarie a spillarlo: costa in media 4 sterline al bicchiere e i consumatori apprezzano la novità perché permette di risparmiare, evitando di comprare un’intera bottiglia da 25 sterline e più»”.
La notizia è passata velocemente via social dalla Gran Bretagna a Valdobbiadene, con i consorzi di produttori che decisamente non hanno apprezzato:
“intimando il rispetto delle modalità di erogazione, pena immediate azioni legali. Il primo passo è stata una mail ufficiale al Daily, per ribadire che «il prosecco alla spina non è fattibile e chi infrange le regole dell’Unione europea sarà perseguito per frode»: messaggio recepito dal quotidiano, che è tornato sull’argomento invitando gli esercenti britannici al rispetto delle “buone abitudini”.
I consorzi hanno coinvolto il ministero dell’Agricoltura e l’Istituto repressione frodi per salvaguardare un mercato che solo in Gran Bretagna vale circa 20 milioni di uro e 5 milioni di bottiglie:
“Ne sanno qualcosa i “ranger del Prosecco”, agenti vigilatori con qualifica di pubblica sicurezza sguinzagliati in negozi, bar, ristoranti, enoteche, a caccia di sofisticazioni e abusi: «Lavorano a pieno regime contro chi danneggia le nostre produzioni e spesso portano a casa risultati concreti», commenta Stefano Zanettin, il presidente del Consorzio di tutela Prosecco doc «le multe comunitarie variano da 2mila a 20mila euro e costituiscono un valido strumento dissuasivo, tuttavia noi puntiamo sempre sull’educazione al consumo e sulla moral suasion nei confronti degli operatori commerciali»”.