Protezione civile spa: tanti cambiamenti e riduzioni d’incarichi

Il Dipartimento della Protezione civile, che diventerà Spa, continuerà sempre il suo compito di assistenza, ma non avrà più la gestione diretta della ricostruzione nei luoghi colpiti da terremoti o altre catastrofi. Tutto questo è scritto nella bozza di un decreto legge presto in arrivo al Consiglio dei ministri.

Il testo ripropone anche un’idea che già altre volte in passato era stata presa in considerazione da altri Governi: l’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali, quasi una tassa a carico di tutti i proprietari di immobili.

L’obiettivo della riforma è di concentrare la forza del Dipartimento, che dal primo gennaio dovrà fare a meno di Guido Bertolaso, sulla sua missione naturale: la prevenzione delle catastrofi e le emergenze dei soccorsi. Tutto il resto dovrebbe essere affidato a “strutture più adatte”.

La prima incombenza di cui la Protezione civile dovrà liberarsi è quella della ricostruzione. In caso di terremoto, superata la fase dei soccorsi, bisogna rimettere in piedi le case. Nello schema pensato da Bertolaso questi compiti non devono più essere svolti da un’amministrazione pubblica, ma da una società per azioni.

La spa, e quindi la Protezione civile sarebbe così alle dirette dipandenze del Presidente del consiglio, anche se rimane da capire come si concilierà la rapidità delle pratiche con le regole europee sugli appalti pubblici.

Nella bozza ci sono anche altri cambiamenti: la Protezione civile, che si è sempre incaricata dell’organizzazione di grandi eventi come il Giubileo, lascerà i comiti ad un altro dipartimento. Nel decreto anche una norma per stabilizzare i precari della Protezione civile.

Tanti cambiamenti, tante novità e compiti che passano da una mano all’altra. La decisione finale spetterà a Silvio Berlusconi.

Gestione cookie