Puglia 16% analfabeti alla fine della scuola, Campania 20%. Sud massacra se stesso

Dispersione implicita, si chiama così quando alla fine del ciclo scolastico si rileva mancanza delle competenze minime. Mancanza delle competenze minime, cioè di fatto un/a analfabeta sociale che pure a scuola è andato/a (talvolta l’analfabetismo è perfino sostanziale, evidenziato dalla difficoltà/incapacità di redigere o comprendere un testo o di far di conto che non sia elementare). Quanta dispersione implicita nel sistema scolastico italiano e quanta questa è aumentata nei due anni scolastici segnati dal Covid e soprattutto dalla Dad?

Napoli-Bari la metà dei giorni di scuola in presenza di Milano-Torino

Prima del Covid la dispersione implicita (attenzione: non quanti non terminano il ciclo scolastico ma quanto lo terminano senza aver acquisito competenze minime, quindi le due popolazioni andrebbero sommate) nella scuola italiana era pari a circa il sette per cento della popolazione scolastica. I due anni di Covid e Dad hanno portato questa percentuale al 9,5 per cento. Quindi uno si dieci di coloro che terminano il ciclo scolastico è però di fatto non scolarizzato, una percentuale enorme. 

Sud massacra scuola

Enorme ma non uniforme: la percentuale di dispersione implicita è passata (nello stesso ambito temporale) da 8,9 per cento a 16 per cento in Puglia. Raddoppiata. In Campania percentuale passata dall’imponente 13,8 per cento al devastante 20,1 per cento. In Lombardia, sempre nei due anni Covid-Dad, la percentuale dispersione implicita è rimasta ad 1,7 per cento e in Piemonte è diminuita da 3 a 2,5 per cento. Non è avvenuto per caso, sfortuna o maledizione. E’ la stata la conseguenza, anche, di una scelta culturale e politica che ha unito gran parte della opinione pubblica-elettorato meridionale con gli amministratori e politici locali. La scelta, ripetuta e teorizzata, di chiudere il più possibile le scuole in presenza. I numeri sono lì: a Milano e Torino il doppio dei giorni di scuola in presenza rispetto a Napoli-Bari. Emiliano presidente Regione Puglia ha più volte proposto fossero i genitori a decidere se scuola in presenza o no.

De Luca presidente Regione Campania ha chiuso ogni volte che poteva e anche quando non poteva. hanno agito così non per malevolenza verso la scuola e la popolazione ma proprio in culturale risonanza con il cosiddetto “territorio” sociale ed economico. Per gran parte della società meridionale la scuola ha perso la funzione di ascensore sociale e quindi “vale” ben poco. Quindi tenerla chiusa in presenza non è gran danno rispetto al danno (anche in termini di consenso) di avere ospedali impraticabili o attività lavorative bloccate.

Quindi il Sud, inteso sia come società civile che come ceto politico, ha massacrato la scuola. Tra dispersione esplicita (cioè ragazze e ragazzi che non vanno o non terminano la scuola) e dispersione implicita (cioè ragazze e ragazzi che l terminano ma restando di fatto non scolarizzati) nel Sud si viaggia ad un giovane su tre, forse perfino peggio. Un società siffatta non langue, soccombe.

 

 

 

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