Puglia. Paziente denuncia Policlinico di Bari, referto “non vide” tumore al torace

Policlinico di Bari

E’ stato operato d’urgenza nel presidio ospedaliero di Brescia per un grave tumore al torace che poteva essere diagnosticato tempestivamente, due anni fa, quando si sottopose a un esame radiologico nel reparto di Chirurgia ospedaliera del Policlinico di Bari per un’ernia inguinale. E’ il contenuto di una denuncia presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari da un ingegnere di Bari, Antonio Papagna, di 45 anni. La denuncia è stata inviata per conoscenza agli organi di informazione e al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Nella nota l’uomo racconta la sua storia, cominciata nel novembre del 2008 con quell’esame compiuto da un radiologo del Policlinico di Bari che – secondo la denuncia – avrebbe omesso la diagnosi relativa alla presenza di un tumore. La storia prosegue il 14 settembre 2009 con accertamenti presso il Centro radiologico di Scanzano Jonico (Matera), dove venne evidenziata per la prima volta una ‘opacita’, e continua con approfondimenti diagnostici culminati nell’intervento eseguito a Brescia.

Papagna, nel frattempo (nel gennaio 2010), tramite il suo avvocato, Alessandro Florio, di Bari, ha chiesto la documentazione degli esami diagnostici fatti nel 2008 nel reparto di Chirurgia Ospedaliera del Policlinico di Bari e una volta avute le carte (dopo innumerevoli – scrive – sollecitazioni) ha rilevato sconcertato omissioni, come la mancanza di intestazione sul referto radiologico ospedaliero, il numero di protocollo e, soprattutto, il nome del radiologo che aveva fatto l’esame radiologico.

La cartella clinica, inoltre, risulta, dice Papagna, “assolutamente non completa, poiché priva di 17 pagine sulle 43 che la compongono”. Nel referto radiologico si affermava che non c’erano “lesioni pleuroparenchimali focali in atto”. Il 26 marzo 2010 il radiogramma eseguito nel policlinico di Bari è stato sottoposto da Papagna alla valutazione di altro professionista, dirigente medico radiologo di primo livello in un’altra struttura ospedaliera pugliese, secondo il quale la patologia di cui è rimasto vittima era “già ampiamente visibile” nel novembre 2008. Di qui la denuncia.

“E’ evidente – scrive nell’atto Papagna – che, ove il carcinoma timico fosse stato diagnosticato in tempo utile, certamente non sarei stato sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza tanto invasivo, con gravi ripercussioni sia di natura fisica che di natura psichica”.

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