Ragioniere chiedeva interesse annui fino al 78%: arrestato per usura

Pubblicato il 24 Novembre 2011 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

CORATO (BARI) – ”Un aiuto economico in qualità di amico”: sono queste le parole con cui un ragioniere-commercialista di Corato, Cataldo Strippoli, di 46 anni, ha proposto ad un imprenditore in difficoltà economiche, suo cliente, l’iniziale consegna di 15mila euro per poter risolvere alcune pendenze della sua azienda.

Consegnando quella somma, in poco più di due anni, a fronte di oltre 60mila euro ceduti alla vittima, ha ricevuto un importo complessivo di oltre 115mila euro con interessi usurai del 78% circa. Il commercialista e’ stato arrestato dai carabinieri. Dovra’ rispondere di truffa e usura in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura.

Tutto è cominciato nell’aprile del 2007, qualche mese dopo l’affidamento, da parte di un imprenditore di Corato, della gestione della contabilità della sua azienda a Strippoli, divenuto suo ragioniere commercialista di fiducia. Quest’ultimo, resosi conto delle condizioni di difficolta’ in cui versava la società dell’imprenditore, ha proposto al suo cliente “un aiuto economico in qualità di amico”.

La vittima, non avendo altre possibilità, ha cosi’ deciso di accettare i 15mila euro iniziali. Con il passare del tempo, le somme restituite dalla vittima relative ad altri prestiti concessi sono pero’ diventate sempre più consistenti fino a quando l’imprenditore non e’ piu’ riuscito ad onorare le scadenze pattuite.

La situazione si è protratta per due anni circa finché l’imprenditore ha revocato l’incarico al professionista e ha chiesto aiuto ai carabinieri. Le indagini hanno permesso agli investigatori di ricostruire le movimentazioni di denaro intercorse tra i due e di accertare la corresponsione al commercialista di interessi annui fino al 78% sulle somme di denaro ricevute in prestito.

L’indagine ha consentito inoltre di appurare come il professionista, nei due anni di gestione della contabilità della ditta, si sia disinteressato di curare l’assetto fiscale dell’azienda: una situazione che – secondo quanto verificato – ha fatto precipitare l’attività imprenditoriale nonostante avesse i requisiti per riprendersi e per rimettersi in carreggiata.