E’ emergenza farmaci in Italia. Secondo l’ultimo bollettino Aifa, sono circa 3.200 i medicinali mancanti sui banconi: si tratta soprattutto di antibiotici e antinfiammatori. A pesare sono alcuni fattori come la guerra in Ucraina e il Covid. Lo aveva già segnalato la Federazione degli ordini dei farmacisti, che al contempo lanciava un appello per evitare “inutili corse all’accaparramento”. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, avvia delle verifiche.
Carenza di farmaci, il ministero della Salute avvia verifiche
Individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto. E’ quanto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha evidenziato nell’incontro che oggi ha stabilito la nascita di un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive. L’incontro è stato convocato al ministero della Salute, insieme al sottosegretario Marcello Gemmato, alla presenza di rappresentanti del ministero della Salute, di Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione. Il tavolo, istituito con decreto ministeriale, sarà allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale.
Quali farmaci mancano
L’Aifa ha pubblicato il suo annuale elenco di medicinali difficili da reperire e – al 3 gennaio 2023 – il totale si attesta a 3.198, crescendo di 66 unità rispetto al rilevamento di dicembre (in cui era 3.132).
Sulla base dell’elenco pubblicato dall’Aifa e aggiornato al 5 gennaio 2023, tra i farmaci difficili da reperire ce ne sono diversi molto comuni come l’Augmentin, uno degli antibiotici ad ampio spettro di maggiore diffusione, l’Aspirina, l’Amoxicillina, il Clenil per aerosol, il Malox, lo sciroppo Mucosolvan e le caramelle per la gola Neo Borocillina.
Tra i farmaci temporaneamente “introvabili” troviamo anche: il Fluifort, il Gaviscon, l’Ibuprofene Lasix, l’antinfiammatorio Nurofen, i gastroprotettori Omeprazolo e Pantoprazolo e anche la Tachipirina. In generale nelle farmacie italiane scarseggiano alcuni dei farmaci più utilizzati come antinfiammatori, antipiretici, diversi tipi di antibiotici, cortisonici per l’aerosol, prodotti per la tosse, ma anche farmaci antipertensivi e antiepilettici.
Nonostante l’evidente difficoltà, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani, ha specificato che non si tratta di un’emergenza sanitaria ma di un semplice rallentamento. Federfarma ha invitato i consumatori a non accorrere nei punti vendita per creare scorte con il rischio di aggravare la situazione. Le soluzioni per contenere la complicanza e rimediare alle carenze ci sono, ha assicurato l’Ente.
L’allarme di Farmindustria
A fare il punto sulla mancanza di alcuni farmaci, denunciata dall’Oms Europa in vari Stati dell’Ue, è anche il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, secondo cui le cause stanno nell’aumento della domanda di medicinali in relazione al Covid e all’influenza ma anche nell’alta competitività tra diversi Paesi per garantirsi l’approvvigionamento dei principi attivi, reso più complesso a causa della guerra in Ucraina. “Alcune categorie di farmaci come antibiotici, antinfiammatori, antipertensivi, antidepressivi e diuretici – ha spiegato Cattani – scontano in questo momento delle carenze in crescita rispetto a un anno fa, quando l’Aifa registrava circa 2.500 stati di carenza mentre oggi sono circa 3.200: il 50% di tali farmaci sono però stati sostituiti da altri mentre il 46% sono proprio in stato di carenza”.
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