Quali sono le città in cui si vive meglio in Italia: sanità e trasporti fanno la differenza

di redazione cronaca
Pubblicato il 6 Giugno 2024 - 07:55
tento foto ansa città italiane

Nella foto Ansa la città di Trento

Gli italiani vivono generalmente molto bene nelle loro città, con picchi di soddisfazione polarizzati tra nord e sud. Ma quando si va a guardare nel dettaglio si scopre che per alcuni servizi quali sanità e trasporti i cittadini italiani non si dimostrano poi tutti così contenti. Lo spaccato della qualità di vita in una selezione di città del Vecchio Continente nel 2023 è stato delineato dalla rilevazione “Quality of life in European cities”, condotta dalla Commissione Europea con il contributo dell’ Istat. Quello che ne emerge è che nelle città italiane considerate la quota di popolazione soddisfatta per la vita nella propria città lo scorso anno è stata generalmente alta (superiore all’80%).

Taranto la città con il valore minimo di soddisfazione, Trento al top

In fondo e in cima alla classifica figurano Taranto, con il valore minimo di soddisfazione pari al 47,8%, e Trento con un massimo pari al 95,4%. In 6 città italiane si osservano percentuali molto alte della popolazione soddisfatta di vivere nella propria città (superiori al 90%): oltre a Trento, le più virtuose sono Trieste, Cagliari, Bergamo, Brescia, Bolzano. Uno dei punti più controversi è rappresentato dalla sanità, che rivela un Paese spaccato in due e “sembra riflettere lo storico divario Nord-Sud”. Le città settentrionali presentano infatti percentuali di cittadini soddisfatti per la sanità che superano in quasi tutti i casi il 60%, mentre nelle città del Sud sono tutte inferiori al 50%. Le quote di soddisfatti per i servizi sanitari oscillano tra il 30 e il 40% a Napoli, Catania, Palermo, Messina e Cagliari. Percentuali ancora più contenute sono rilevate a Sassari, Taranto e Reggio Calabria (che con il 18,2% riporta il valore minimo).

In una situazione intermedia si trovano invece Roma e Genova (con percentuali attorno al 50%). Nei contesti urbani italiani, il gradimento più alto (oltre il 70%) per i servizi sanitari si registra a Bologna, seguita da Verona, Firenze, Trieste e Parma. Un altro capitolo spinoso è quello della mobilità urbana: l’unica città italiana in cui le persone sono decisamente soddisfatte dei trasporti pubblici locali e li prediligono ai mezzi propri è Milano e comunque, in media, gli abitanti delle città italiane sono meno soddisfatti dei trasporti pubblici rispetto a quelli delle altre città europee. In particolare, le quote più alte di cittadini soddisfatti per i trasporti pubblici, oltre a Milano (quinta nella graduatoria Ue con il 55,6% di preferenze), si trovano a Trieste e Bolzano, mentre le percentuali più basse sono rilevate in alcune città dell’Italia meridionale, a Roma e a Perugia. Del resto anche le percentuali più basse dell‘impiego del trasporto pubblico locale sono collocate quasi tutte in Italia.

L’automobile il mezzo più usato nelle città italiane

Prova ne è che le prime 20 città in cui l’automobile è il mezzo più usato sono quasi tutte città italiane e l’utilizzo dei trasporti pubblici risulta poco rilevante (indicato da meno del 25% degli abitanti quale mezzo usato più spesso) nella maggior parte delle città dell’Italia meridionale. A Roma e a Bologna, i mezzi di trasporto pubblico sono usati con frequenza da circa un 1/3 degli abitanti. Tra gli altri servizi, una nota positiva arriva per le scuole e la formazione, con ampie quote di popolazione urbana della Ue, inclusa quella italiana, che si considera soddisfatta. Con riferimento poi alle infrastrutture culturali (teatri, musei, biblioteche) le città italiane con i maggiori livelli di soddisfazione sono Milano, Trento, Bergamo, Parma, Brescia, Trieste, Bolzano, Firenze. Tra le note negative, invece, spiccano pulizia e sicurezza. In circa tre quarti delle città italiane meno della metà degli abitanti si ritiene soddisfatta della pulizia della città – e di questo gruppo fanno parte tutte le città meridionali e le città più grandi -, mentre in Italia si osservano le percentuali più basse di persone che si sentono sicure a camminare da sole di notte nella propria città.