Quando in Italia si mangiavano insetti come le cavallette e i lepidotteri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2014 - 15:41 OLTRE 6 MESI FA
Un piatto del popolare ristorante parigino "Festin Nu", dove si mangia ogni tipo di insetto

Un piatto del popolare ristorante parigino “Festin Nu”, dove si mangia ogni tipo di insetto

ROMA – “Anche in Italia si mangiavano insetti, come bombi, lepidotteri e parti di cavallette – ha detto Maurizio Paoletti, professore dell’università di Padova – e sarebbe il momento di riprendere questa pratica per un utilizzo più appropriato delle risorse”.

Maurizio Paoletti sarà uno dei relatori alla prima conferenza internazionale sul tema che si apre a Wageningen, in Olanda il prossimo 14 maggio.

“Ci sono vari esempi di popolazioni che mangiavano insetti o parti di insetti, ad esempio in Cadore o in Carnia – spiega Paoletti – nel nostro paese ci sarebbe spazio per un ritorno a questa pratica. Non si può ovviamente iniziare a mangiare solo insetti, ma questo tipo di alimento potrebbe dare un buon apporto con delle risorse più sostenibili degli alimenti tradizionali”.

In uno dei suoi articoli pubblicato su Contribution to Natural History Paoletti ricorda che “nella dieta tradizionale del Friuli occidentale ad esempio oltre a 156 piante selvatiche c’erano bombi, lepidotteri e parti di cavallette. In totale nel mondo sono 1900 le specie di insetti che si possono mangiare e 2 miliardi di persone, soprattutto in paesi tropicali ma ad esempio anche in Giappone, utilizzano questa forma di nutrimento”.

La conferenza, che durerà tre giorni, prende spunto dalla pubblicazione della Fao dello scorso anno in cui si raccomandava di aumentare la quota di proteine assunte attraverso questi animali”.

“C’e’ sempre più interesse anche in Europa, e anche chef rinomati partecipano alle iniziative di promozione cucinando insetti – sottolinea Paoletti -. C’è però un problema di legislazione, perchè al momento non sono riconosciuti come alimenti tranne in alcuni paesi, come il Belgio. La conferenza serve anche a sottolineare questo problema”.

Nel passato gli insetti, soprattutto le cavallette erano considerate un’autentica leccornia e viste anche come un alimento puro dal punto di vista religioso  Tale usanza trova riscontro anche nel Vangelo di Marco e nel Vangelo di Matteo, in cui viene descritto san Giovanni Battista che – durante la sua permanenza nel deserto – “mangiava locuste e miele selvatico”.