Quando si torna in zona gialla? E’ tema di dibattito da giorni, soprattutto per quanto riguarda le riaperture. Le voci sempre più insistenti, riprese dai giornali, fissano una data: 3 maggio. Una data per l’inizio delle riaperture, non una data per il tana libera tutti. Attualmente, va ricordato, il Dpcm di Draghi prevedere che in Italia possano esserci solo zone rosse e zone arancioni.
Quindi, presumibilmente, si parlerebbe delle riaperture di alcune attività ancora chiuse (ristoranti, bar, forse addirittura palestre). Ma sul tavolo ci sono anche lo spostamento del coprifuoco a mezzanotte. E poi c’è sempre la questione spostamenti tra regioni.
C’è chi, come Salvini (ma non solo lui), auspica che il 2 giugno la riapertura sia pressoché totale. Cioè che ci sia una estate “normale”. Di certo, se il piano vaccinale va avanti e i contagi diminuiscono, bisogna pensare a riaprire (sempre in sicurezza).
Quando si torna in zona gialla? Ristoranti, bar, paleste, cinema, teatri, musei
Ristoranti e bar aperti nelle zone gialle anche la sera sfruttando gli spazi all’aperto. Numero delle somministrazioni dei vaccini da inserire tra i parametri del monitoraggio che determina le fasce di colore, calendario e regole per riaprire parallelamente cinema, teatri, musei e palestre. Le Regioni mettono sul tavolo le loro proposte in vista del confronto di giovedì con il governo e il ministro della Salute Roberto Speranza non chiude.
La decisione sulle riaperture sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri”. Lo conferma il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Ma quando si riapre? Date ancora non ce ne sono e il braccio di ferro nel governo è ancora in atto tra il centrodestra che chiede una ripartenza prima della fine di aprile e chi invece invita ad aspettare la scadenza dell’attuale decreto. Lo fa il ministro Speranza e lo fa il Pd che con una nota della segreteria chiede una piano di “riaperture graduale, certo e irreversibile”.
Maggio, dunque, “sarà il mese delle riaperture di tutte le attività economiche, in sicurezza”.
Spostamenti tra regioni, fine divieto a maggio
Ed è possibile che il mese prossimo coincida anche con la fine del divieto di spostamento tra le Regioni. E con il ritorno in presenza per tutti gli studenti italiani, come auspicato più volte da Draghi.
Alle linee guida le Regioni stanno ancora lavorando, rimodulando quelle già contenute negli allegati del Dpcm del 2 marzo scorso per tutti i settori. Comprese le attività turistiche e ricettive, le piscine, le fiere, i mercatini e le discoteche.
Ma le priorità sono state individuate e riguardano tre ambiti: la ristorazione, le attività culturali e le palestre. Sempre, ovviamente, se i dati continueranno ad indicare un miglioramento della curva epidemiologica.
Ristoranti aperti anche la sera in zona gialla e coprifuoco a mezzanotte
La richiesta è quella di poter aprire i ristoranti non solo a pranzo, come già previsto in caso di zona gialla, ma anche la sera. Una proposta che si porta dietro la necessità di posticipare il coprifuoco di almeno una-due ore: dalle 22 attuali a mezzanotte.
Per il resto, i protocolli ricalcano quelli già approvati: prenotazione obbligatoria, distanza di almeno un metro tra i tavoli e mascherina ogni volta che ci si alza. Anche per i bar, la richiesta è quella di poter riaprire quelli che hanno la possibilità di mettere i tavolini all’esterno.
Quanto a cinema, teatri, musei e spettacoli all’aperto, la linea è quella già suggerita dalle associazioni di categoria: biglietti nominativi e prenotazione obbligatoria, percorsi separati di entrata e uscita, misurazione della temperatura e, soprattutto, raddoppio della capienza: da 200 a 400 al chiuso e da 400 a mille all’aperto, grandi eventi a parte.
A giugno si torna allo stadio
A giugno si torna allo stadio, per gli Europei di calcio. Il Governo italiano ha dato il suo ok con una lettera del sottosegretario allo sport, Valentina Vezzali, al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, per la presenza del pubblico allo stadio Olimpico per l’Europeo di calcio, nella misura richiesta dell’Uefa di “almeno il 25% della capienza”.
Zona gialla, arancione e rossa: i parametri per il monitoraggio
Nelle linee guida tornerà pure una vecchia richiesta delle Regioni, la modifica dei 21 parametri che compongono il monitoraggio. Vanno ridotti, sostengono da sempre, e va inserita la capacità dei singoli territori di somministrare i vaccini: più somministrazioni si fanno maggiori sono le riaperture. Sul discorso dei parametri continuerà comunque a pesare quello relativo al tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali.