Radio Radio. Di Giovambattista ingannò Duranti? Politici, giornalisti comprati..

Radio Radio. Di Giovanbattista, "sponsor" ai politici e soldi a giornalisti?ROMA – Ci sarebbero sponsorizzazioni non autorizzate di politici di destra e pagamenti in nero di giornalisti “amici” all’origine della vicenda di Radio Radio. Lo scrive Giulio De Santis sul Corriere ripercorrendo le fasi che hanno portato alle indagini sullo speaker radiofonico Ilario Di Giovambattista.

Da quello che scrive De Santis, gli inquirenti sospettano che Di Giovambattista abbia estromesso con l’inganno il fondatore della radio Fabio Duranti dalla proprietà della stessa. E l’ipotesi degli investigatori, scrive sempre De Santis, è che Di Giovambattista l’abbia fatto con l’aiuto della moglie (sorella di Duranti) e due avvocati.

Ma all’origine di questa estromissione, scrive il giornalista del Corriere della Sera, ci sarebbe stato un diverbio tra Di Giovambattista e Duranti riguardo due aspetti: la volontà dello speaker di sponsorizzare mediante la radio due candidati i destra alle elezioni regionali e quella di “pagare in nero” dei giornalisti perché parlassero in tv della Radio.

La scintilla, secondo De Santis, sarebbe stata la decisione di Di Giovambattista di “spingere” come uomini della radio la candidature di Vladimiro Rinaldi e Francesco Maria Orsi.

Scrive De Santis:

Il dissenso di Duranti sulla linea politica emerge nel corso del consiglio di amministrazione di «Radio Roma Nord» del 28 aprile 2008, alla vigilia delle elezioni comunali. A far esplodere il conflitto la decisione di Di Giovambattista di scegliere Orsi come «candidato della Radio» senza consultare Duranti, allora amministratore dell’azienda.

Le trascrizioni della riunione mettono in luce i contrasti. Il fondatore esordisce dicendo di «non aver gradito l’esistenza di candidati di Radio Radio. Se devo farmi rappresentare da Orsi, lo dovrò almeno sapere?», urla. Di Giovambattista gli risponde che «la candidatura di Orsi è una questione di opportunità, io ho parlato di lui come candidato della radio, io ho parlato del rapporto istituzionale dove deve essere coinvolta la radio in primis».

A logorare i rapporti anche il fatto che alcuni giornalisti vengono pagati in nero per partecipare alla trasmissioni. Il problema lo solleva Duranti e il conduttore replica che è «necessario pagare 700 euro in nero. I nostri giornalisti cosi vanno a Canale 5, Rai 1, Rai 2 e tutti parlano di noi».

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