Raffaella Carrà, la casa a Roma (zona Vigna Stelluti) e i suoi vicini: “Faceva condominio”

Raffaella Carrà ricordata anche dai suoi vicini di casa nel quartiere in zona Vigna Stelluti a Roma, dove molte persone hanno lasciato dei fiori per ricordare la cantante e showgirl. Siamo nel cuore di Roma Nord, a due passi dalla chiesa di Santa Chiara. Lì c’è un comprensorio di 15 palazzine di lusso, con tanto di piscina e campi da tennis. 

Francesco Olivo per La Stampa è andato a raccogliere le parole dei vicini di casa di Raffaella Carrà. “Non la vedevo da un mese”, dice il portiere del palazzo. “Faceva condominio”, racconta una signora che si commuove a guardare quell’attico, “qui era un via vai, grandi cene, partite a carte, ne era appassionata”.

Fiori e biglietti sotto casa di Raffaella Carrà

La notizia della sua scomparsa è arrivata lunedì pomeriggio e già in serata in tanti sono passati a lasciare un ricordo  sotto casa di Raffaella Carrà. Un mazzo di fiori appoggiato all’ingresso della palazzina di via Nemea dove da tempo viveva. “Volevo solo lasciare un pensiero alla famiglia”, racconta una fan al Messaggero. “Io e mia sorella siamo cresciute guardando i suoi programmi e ascoltando le sue canzoni. È stata con noi per tanti pomeriggi durante la nostra infanzia, era doveroso lasciare un pensiero alla sua famiglia”.

“Se dico che ero onorato di vivere nel suo stesso comprensorio, non esagero”, commenta un residente nello stesso complesso residenziale. “Siamo in due edifici differenti ma mi è capitato spesso di incrociarla. Sempre sorridente, affabile, elegantissima. Aveva una luce negli occhi che non dimenticherò mai. Ma anche molto discreta e mai sopra le righe. Da diverse settimane non l’ ho più incrociata ma non sapevo si fosse ammalata. La notizia della sua morte è stata uno choc e un’ amara sorpresa anche per noi”.

Raffaella Carrà e la malattia

Raffaella Carrà da mesi era scomparsa dalla vita pubblica. Questo perché la malattia che l’ha colpita è stata devastante, come raccontato dal suo storico compagno, Sergio Japino. Raffaella aveva “una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei”.

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