Rasata perché rifiuta il velo: Procura toglie la ragazza ai genitori

Ragazza rasata perché rifiuta il velo è stata tolta ai genitori
Ragazza rasata perché rifiuta il velo è stata tolta ai genitori

BOLOGNA – La ragazza di 14 anni rasata a zero dai genitori perché non voleva portare il velo è stata tolta alla famiglia. Lo ha deciso la Procura dei minori. I genitori della ragazzina sono stati denunciati dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia.

La segnalazione è stata fatta dai militari, dopo che questi avevano approfondito l’esposto ricevuto giovedì dalla scuola media frequentata dalla ragazzina.

Nel frattempo la quattordicenne, che non avrebbe subito violenze fisiche, è stata allontanata dalla famiglia, così come le sorelle, e affidata ad una comunità protetta. Nei prossimi giorni le indagini andranno avanti e proseguiranno anche gli accertamenti dei servizi sociali. Sono al lavoro sia la Procura per i Minorenni che quella ordinaria.

La denuncia ai Carabinieri era stata fatta dalla scuola frequentata dalla ragazzina. Era stata proprio lei a raccontare agli insegnanti quanto le era accaduto. Una punizione per non aver accettato l’imposizione del velo.

Sulla vicenda aveva preso le distanze anche la comunità islamica di Bologna. “Non c’è nulla di religioso nel gesto della madre che ha rasato a zero la figlia 14enne per essersi opposta al velo”, aveva detto all’Ansa Yassine Lafram. “Per la tradizione islamica qualsiasi forma di imposizione rende l’atto stesso invalido”.

Tutte le prescrizioni dell’Islam, dal digiuno del Ramadan all’andare in pellegrinaggio alla Mecca, “rientrano in una libera scelta della persona: nessuno può imporle, religiosamente parlando. Qui siamo al di fuori del religioso: è un fatto che va inquadrato in un codice culturale particolare ed errato”.

Secondo Lafram è necessario “aiutare i familiari, anche la madre stessa, e capire che cosa l’ha spinta a compiere questo gesto. E’ troppo facile condannare e consegnarla al macello mediatico”. Quello che il coordinatore della comunità sottolinea è che l’Islam prescrive “è di preservare la dignità delle persone, non certo di umiliarle”. Come musulmano, prosegue, “ho il dovere di educare i miei figli ad un buon comportamento, ho il dovere di orientarli, ma non ho il dovere di obbligarli. Quando raggiungono la pubertà possono decidere” di non seguire più le tradizioni della famiglia.

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