Veneto, ragazza sinti incinta fa arrestare tutta la famiglia: avevano messo a segno oltre 100 furti Veneto, ragazza sinti incinta fa arrestare tutta la famiglia: avevano messo a segno oltre 100 furti

Veneto, ragazza sinti incinta fa arrestare tutta la famiglia: avevano messo a segno oltre 100 furti

VENEZIA – Sgominata una banda responsabile di oltre cento furti in case tra il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna: otto gli arresti e 15 le perquisizioni, anche a indagati minorenni.

Il blitz dei carabinieri, coordinato dalla procura di Venezia, è scattato all’alba di martedì 12 maggio, nelle province di Venezia, Verona, Piacenza e Rovigo da oltre 100 militari delle rispettive città con il supporto del 4/o Battaglione ‘Veneto’, del 14/o Nucleo Elicotteri di Belluno e del Nucleo Cinofili di Torreglia (Padova).

L’indagine, svolta dai Carabinieri di Venezia tra settembre 2018 e ottobre 2019, ha portato ad accertare la responsabilità degli indagati in furti in abitazione e su automezzi in sosta, specie nei pressi di supermercati e cimiteri per un ‘bottino’ complessivo di oltre mezzo milione di euro.

L’Arma ha scoperto anche che con le carte di pagamento rubate sono stati prelevati oltre 50 mila euro.

L’inchiesta è partita dalla denuncia della convivente di un indagato, una ventenne, ora in un centro antiviolenza in sede protetta, vittima di pestaggi del suo compagno e dei suoi suoceri, anche mentre la stessa versava in stato di gravidanza. 

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto aggravato, ricettazione, indebito utilizzo di carte di pagamento, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e acquisto e vendita di arma con munizionamento.

Tra le persone sottoposte a perquisizioni ci sono 4 minorenni.

L’indagine è iniziata focalizzando l’attenzione su una comunità sinti dislocata tra Cavarzere (Venezia), Mestre (Venezia) e Verona, scoprendo che alcuni di essi erano al centro delle ‘razzie’.

Inoltre i carabinieri sono risaliti al canale di ricettazione del materiale rubato individuando un marocchino, residente a Noventa Padovana (Padova), il quale spediva la refurtiva in patria.

E’ stato inoltre appurato l’acquisto, da parte di uno degli indagati, di una pistola semiautomatica e proiettili. (fonte ANSA)

Gestione cookie