Raggi ordina: obbligo sacchetti trasparenti per i rifiuti. Chi li ha visti?

Raggi ordina: obbligo sacchetti trasparenti per i rifiuti. Chi li ha visti?
Cassonetti stracolmi di rifiuti sulle strade di Roma (Ansa)

ROMA – Raggi ordina, anzi ha ordinato da giorni: obbligo di sacchetti trasparenti per gettare i rifiuti nei cassonetti. Altrimenti multa. Raggi sindaco l’ha ordinato con apposita ordinanza a tre milioni e passa di abitanti di Roma. A sapere dell’ordinanza e dell’obbligo saranno in trecento. 

Farlo sapere davvero costava tempo e soldi e poi non era certo popolare. Farlo sapere davvero significava provarci davvero. Scrivere l’ordinanza dell’obbligo e poi firmarla sostanzialmente senza dir nulla a nessuno ha invece il privilegio e il vantaggio di non dover aver rapporti con la realtà.

 Nel mondo molto immaginario e soprattutto molto ipocrita (furbetto?) in cui vige l’obbligo del sacchetto trasparente per i rifiuti, questa è niente meno che un’azione di governo. Si obbliga il cittadino al sacchetto trasparente perché si possa vedere cosa il cittadino ci mette dentro il sacchetto, cosa butta. Se il sacchetto è trasparente allora si vede se il cittadino butta nel cassonetto plastica solo plastica, in quello indifferenziata solo indifferenziata e così via. Il sacchetto trasparente obbliga il cittadino ad essere trasparente, deve essere stato questo lo slogan che ha sedotto Raggi in tempi di trasparenza parola magica.

Se obbligo il cittadino a buttare rifiuti in maniera trasparente e differenziata ecco che aumento la quota di rifiuti differenziati appunto, devo tritovagliare (si dice così) meno tonnellate di monnezza, riesco a mandarne di più all’estero, altrove e magari mi fanno uno sconto sul prezzo perché la monnezza è di qualità.

In più come sindaco posso dire di avere un piano operativo in atto. Infatti l’obbligo al sacchetto trasparente ha nell’ordinanza una sorella: la multa. Si annunciano pattuglie in borghese di messi del Comune (Ama e Vigili insieme) che si appostano presso i cassonetti e quando il/la cittadina si avvicina col sacchetto nero o giallo o verde o rosso quel che sia ma trasparente no, ecco vengono fermati. Il sacchetto, apra il sacchetto per favore, faccia vedere. Lei è in contravvenzione: questo è un sacchetto misto e comunque deve essere trasparente, pronto all’ispezione visiva.

Ovviamente nulla di ciò corrisponde alla realtà. Se dite o chiedete del sacchetto trasparente obbligatorio per gettare i rifiuti, la città vi risponderà e risponde con un gigantesco e corale: de che? Non lo sa nessuno dell’obbligo e nessuno si sente in obbligo. Non fosse altro perché i sacchetti trasparenti chi li ha visti? A comprarli non li trovi quasi mai. Non ci sono, non li vedi in giro. Di fatto non esistono. Ma sono obbligatori per volontà e disposizione del Comune che così combatte l’emergenza rifiuti. E anche questa nel suo piccolo non tanto piccolo è una storia, un esempio di come sappiano fare solo e soltanto campagna elettorale. Governare davvero mai.

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