Ramy, il tredicenne egiziano che ha evitato la strage sul bus. Il padre: “Vorremmo la cittadinanza”

Ramy, il tredicenne egiziano che ha evitato la strage sul bus. Il padre: "Vorremmo la cittadinanza" (foto Ansa)
Ramy, il tredicenne egiziano che ha evitato la strage sul bus. Il padre: “Vorremmo la cittadinanza” (foto Ansa)

ROMA – Si chiama Ramy ed è figlio di genitori egiziani il tredicenne che ieri, mercoledì 20 marzo, ha nascosto il cellulare all’autista sequestratore ed è riuscito a fare la prima telefonata al 112. 

Quando Ousseynou Sy gli ha chiesto di dargli il cellulare lui, con coraggio, ha risposto: “Oggi non ce l’ho”. E invece lo aveva nascosto. E subito dopo, con l’aiuto di Riccardo e Adam (un italiano e un ragazzo anche lui egiziano), nonostante le mani legate ha potuto fare le chiamate che hanno impedito la strage. Una storia di coraggio quella di Ramy. Una storia che smonta la retorica dei tanti italiani che in queste ore, parlando di quanto accaduto ieri, stanno riempendo i social di commenti contro i migranti. Commenti a cui ha pensato bene di aggiungersi anche il figlio di Donald Trump scrivendo: “Perché non accogliere persone come il senegalese?”.

Il figlio del presidente americano ignora forse che Ousseynou in realtà è cittadino italiano (e nato in Francia), quindi da sempre in Europa.

“Mio figlio – dice Khalid Shehata, il padre –  ha fatto il suo dovere, sarebbe bello se ora ottenesse la cittadinanza italiana”. “Siamo egiziani – racconta –  sono arrivato in Italia nel 2001, mio figlio è nato qui nel 2005 ma siamo ancora in attesa di un documento ufficiale. Vorremmo tanto restare in questo Paese. Quando ieri l’ho incontrato l’ho abbracciato forte”. Fonte: Ansa.

 

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