Rapper Noyz Narcos arrestato a Milano. Hashish e marijuana in casa. Poi scarcerato

ROMA – In casa aveva marijuana e hashish. Visto il suo nome d’arte, Noyz Narcos, forse non è del tutto soprendente. Ma la polizia di Milano ha comunque arrestato il rapper romano Emanuele Frasca, noto appunto come Noyz Narcos, dopo una perquisizione nella sua abitazione. Dopo qualche ora il cantante è stato scarcerato.

L’arresto è scattato idopo che gli agenti del commissariato Quarto Oggiaro, avevano avvertito un forte odore provenire dalla casa di Noyz Narcos. La perquisizione ha permesso agli agenti di ritrovare sette bustine di marijuana, svariati pezzi di hashish e un bilancino di precisione. Una quantità non straordinaria di droga che ha comunque causato l’arresto che fa rumore vista la notorietà del personaggio.

Ricorda il Corriere della Sera che

Il rapper romano era già stato denunciato a piede libero nel settembre 2009 nell’ambito di una vasta operazione anti droga dei carabinieri nella Capitale. Le indagini erano partire dal suo disco “La calda notte” (spinelli passati di mano in macchina, piante di cannabis che crescono e diventano alberelli, immagini raccapriccianti), che diede il nome all’indagine. Noyz fa parte di una “crew” musicale a cui aderiscono diversi gruppi rap capitolini, il Truceklan. Oltre ai Truceboys (un quartetto formato da Noyz Narcos, Metal Carter, Cole e Dj Kimo Yano) anche band come Malarazza, Jagermasterz, In the panchine.

Dopo alcune ore, però, Noyz Narcos è stato scarcerato: il suo legale, Niccolò Vecchioni, ha spiegato che il rapper è stato scarcerato perché il pm ha riqualificato l’imputazione ritenendo che la condotta contestata integrasse gli estremi del “fatto di lieve entità”.

“L’arresto – spiega l’avvocato – è stato eseguito a seguito di una perquisizione domiciliare che ha portato al rinvenimento presso l’abitazione del Frasca di un modestissimo quantitativo di marijuana e hashish che l’imputato deteneva per uso esclusivamente personale”. “In sede di interrogatorio – scrive il legale – il mio assistito ha chiarito che le sostanze erano suddivise in diverse bustine in ragione della loro diversa qualità e ha altresì precisato che alcuni degli involucri sequestrati contenevano minimi residui di sostanza precedentemente consumata”. Il processo è stato rinviato al 21 settembre prossimo e l’avvocato confida in un epilogo decisorio favorevole per l’imputato.

 

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