Secondo morto al rave party di Valentano, eppure lo sgombero non c’è. Si continua a ballare nelle campagne tra Lazio e Toscana. Si balla al ritmo di musica techno, alcol e droga. I sindaci della Maremma si appellano allo Stato perché intervenga.
E’ comunque incredibile che, in epoca di pandemia Covid, nessuna istituzione riesca a evitare il raduno che rischia di trasformarsi in un mega focolaio. Un evento che si consuma alla luce del sole, senza che nessuno metta fine a tutto questo.
Secondo morto al rave party di Valentano
C’è un secondo morto al rave party di Valentano. La notizia si è prima diffusa sui social network ed è stata poi confermata dalle forze dell’ordine. Il primo a darla è stata il Tirreno. Questa volta a stroncare la vittima sarebbe stato un coma etilico. E ci sarebbero altri ragazzi in coma etilico. Il primo morto era stato un ragazzo annegato nelle acque del vicino Lago di Mezzano.
L’appello dei sindaci maremmani allo Stato per il rave
“L’illegale rave party che si sta consumando dal giorno di Ferragosto nel comune di Valentano (Viterbo) è un attacco frontale ai territori e alla popolazione dei comuni limitrofi”. Lo affermano in un comunicato stampa unitario i sindaci toscani di Manciano, Pitigliano e Sorano (Grosseto).
La mega festa abusiva, dove si consumano droghe e alcol con musica a tutto volume, sta interessando anche i comuni maremmani al confine tra Toscana e Lazio, con transiti di numerosi partecipanti. “Questo raduno illegale – affermano i sindaci di Manciano Mirco Morini, di Pitigliano Giovanni Gentili, di Sorano Pierandrea Vanni – è una vera e propria incursione nei confronti dei nostri territori e in primis di quello del vicino comune di Valentano, da parte degli organizzatori e dei partecipanti di questo rave, che inevitabilmente stanno minando in queste ore le attività economiche, in piena stagione turistica, e la sicurezza e la tranquillità dei cittadini, anche dal punto di vista sanitario”.
L’attacco dei sindaci allo Stato
“Nel prendere atto con profonda amarezza che lo Stato non si sia dimostrato capace di prevenire, per di più durante una pandemia da Covid-19 in corso dal 2020, tale clamorosa manifestazione di illegalità da ogni punto di vista, noi sindaci riteniamo che a oggi non sia stato assicurato un adeguato e continuo controllo dei territori di questi tre comuni, con un impiego straordinario di forze dell’ordine nonostante la massiccia presenza fissa o mobile di migliaia di persone arrivate per partecipare al rave e che stanno iniziando a gravitare anche nelle nostre zone”.
“Chiediamo – concludono – una maggiore attenzione e un profondo impegno anche da parte della Prefettura di Grosseto per gestire questa situazione che non sappiamo ancora a cosa porteà e né quando finirà”.