Rave party, finita la festa e finito lo sballo tutti alle terme di Saturnia e al mare a Magliano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2021 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA
Rave party, finita la feste e finito lo sballo tutti alle terme di Saturnia e al mare a Magliano

Rave party, finita la feste e finito lo sballo tutti alle terme di Saturnia e al mare a Magliano FOTO ANSA

Dopo sei giorni no stop si svuota l’area del maxi rave party non autorizzato nelle campagne di Valentano, nel viterbese, che ha sollevato polemiche e timori per il rischio contagi Covid. E dopo il rave in molti sono andati alle terme o al mare, come se niente fosse, rischiando oltretutto di contagiare qualcuno. Questo perché ci sono dei casi Covid registrati all’interno del rave, visto che mascherina e distanziamento sono stati peri a zero.

Dopo il rave party si va al mare, al lago e alle terme

Sotto la lente, in particolare, le sponde del lago di Bolsena per monitorare l’eventuale spostamento di gruppi di partecipanti. Intanto in molti sono andati alle Cascatelle di acqua calda delle terme di Saturnia e sul fiume Fiora, località nei comuni di Manciano e Pitigliano. Alcuni sarebbero stati notati a fare il bagno e a prendere il sole. Altri hanno raggiunto Albinia e hanno preso posto in spiaggia sul tombolo di Giannella.

Ad esprimere preoccupazione il sindaco di Magliano in Toscana (Grosseto) Diego Cinelli che segnala l’arrivo di “camper e auto provenienti dal rave”. “Purtroppo molte di queste persone sono in evidente stato di alterazione – ha aggiunto – . I turisti presenti sul territorio sono in allarme, e così anche molti esercenti locali e cittadini”.

Le parole dell’assessore alla Sanità

L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, annuncia che è “in corso un coordinamento tra la Asl di Viterbo e i sindaci dei comuni per pianificare un’azione di contact tracing e di tamponi per le popolazioni dei comuni interessati dal rave”. Mentre Piero Camilli, proprietario del terreno dove si è svolto il rave, attacca: “Ho fatto denuncia subito il primo giorno del loro arrivo, ma nessuno intervenne”. Poi fa la conta dei danni: “C’erano 30 ettari di pascolo e ora non c’è più niente, solo immondizia e siringhe. Dieci delle mie pecore sono state sbranate dai loro cani e mi hanno rubato pezzi dei trattori”