Ravenna, intossicazione da monossido: muore il padre, gravi madre e figlio

Pubblicato il 23 Ottobre 2011 - 20:32 OLTRE 6 MESI FA

RAVENNA, 23 OTT – Il padre e' morto, il figlio e la madre sono stati ricoverati in gravi condizioni all'ospedale di Ravenna. E' il bilancio di un'intossicazione da monossido di carbonio che nel pomeriggio a Fosso Ghiaia, frazione alle porte della citta' romagnola, ha colpito un'intera famiglia di origine senegalese.

Il primo ad essere ricoverato verso le 15 e' stato il ragazzino, un 15enne che da anni soffriva di cefalee e mal di pancia. Ed e' stato proprio per quello che sembrava un consueto attacco di mal di testa che lo zio del giovane ha chiamato il 118. L'ambulanza, una volta giunta sul posto, ha notato un braciere spento.

Solo un lontano sospetto, che pero' in pronto soccorso ha fatto scattare altri controlli dai quali e' emerso che il 15enne aveva una percentuale di monossido nel sangue pari al 15%. A quel punto dall'ospedale hanno chiamato un parente della famiglia che avrebbe assicurato che non c'erano problemi con il braciere. E' pero' partita un'ambulanza per quello che doveva essere solo un controllo.

E invece nella camera da letto dell'appartamento c'era la coppia: lui, 45 anni, era gia' morto. E lei, 38 anni, rantolava. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della Compagnia di Cervia-Milano Marittima e i vigili del Fuoco. In pronto soccorso il medico ha optato per un immediato lavaggio del sangue. La donna e' ora in Rianimazione in coma farmacologico.

Dovra' essere sottoposta – ha spiegato Pasquale Longobardi, direttore del centro iperbarico – a cinque cicli di terapia. E solo a quel punto sara' possibile capire gli eventuali danni dell'avvelenamento. Tali – ha continuato Longobardi – non dipendono tanto dalla percentuale ma dalla durata dell'esposizione al monossido. E cosi' la situazione potrebbe essere particolarmente grave se marito e moglie si sono intossicati non nel pomeriggio ma la scorsa notte quando sono andati a dormire.

In poche ore sono cosi' salite a tre le persone trattate nel centro iperbarico ravennate. La scorsa notte da Fano (Pesaro-Urbino) era arrivata una quarantenne originaria di Fossombrone intossicatasi nel tentativo di spegnere attorno alla mezzanotte un incendio divampato nel suo caminetto. La donna, con tosse e nausea, aveva una percentuale di monossido del 15%. Dopo un primo trattamento, e' gia' tornata a Fano.