Razionamento acqua per l’estate, gas per l’inverno. E non piovono più soldi

Non piove più nel Nord di Italia da 110 giorni, i ghiacciai non hanno più acqua da spedire a valle, a valle i fiumi sono ridotti nella portata e anche a vista amputati, a loro volta non hanno più acqua da dare ai campi, alle risaie, alle centrali elettriche. Tra un po’, anzi già ora scarseggia, anzi manca una quota di acqua da dare anche agli acquedotti. In pianura padana si son già viste circolare autobotti, autobotti a rifornire d’acqua. L’acqua per tutto e per tutti nella quantità e disponibilità di prima non c’è. Occorrerà in qualche modo razionarla, qualunque sia il termine ufficiale che verrà scelto, per l’estate in arrivo razionamento d’acqua.

Solo al Nord, solo ai piedi delle montagne?

No, la siccità investe ad esempio il Lazio: i laghi, non alimentati da affluenti a loro volta in super secca, calati di livello. Alcuni di così tanto da legittimare prognosi infauste sulla loro ripresa. Anche nel Lazio non piove da molto e, quando lo fa, piove poco. Si prevedono a breve, entro una decina di giorni, abbassamenti della pressione nelle condutture degli acquedotti, quindi difficoltà nei piani alti delle abitazioni. Nei piani alti l’acqua arriverà relativamente poca e forse non a tutte le ore. Qualunque sia il termine ufficiale che verrà scelto, per l’estate in arrivo razionamento di fatto di acqua anche qui e non solo lungo il bacino del Po.

Il sud e l’acqua buttata

L’Italia ha una rete di condutture dell’acqua potabile che ne perde e disperde il 42 per cento. Buttiamo via quasi la metà dell’acqua che c’è. Soprattutto al Sud. Tra acqua che manca e acqua che buttiamo, razionamento per l’estate.

Per l’inverno tocca al gas

I russi hanno per ora tagliato il 15% del gas all’Italia. Per ora nessun problema, per ora. Con meno 15% in arrivo stoccaggi per l’inverno saranno più difficili ma non impossibili. E comunque entro i prossimi due anni il gas arriverà da altrove, non dalla Russia. Entro, appunto i prossimi due anni. Quindi per i prossimi due inverni di gas ce ne sarà di meno e forse non quanto serve. Fa brutta sensazione dirlo ma occorre un piano di razionamento, sapere come e a chi meno gas se, come possibile, occorrerà scegliere.

Razionamento di…soldi

Si è chiusa la lunga fase in cui il denaro è stata merce a basso prezzo o prezzo zero. Sono dieci anni che i tassi di interesse sono stati tenuti bassi, molto bassi, vicini allo zero, talvolta sotto zero. Chi voleva denaro per investire o indebitarsi poteva averlo appunto pagando tassi  bassi o nulli. Lo si è fatto per reagire alla crisi finanziaria, lo si è fatto molto di più per impedire che la pandemia da sanitaria diventasse anche socio-politica. Col denaro a tasso zero si sono pagati i ristori per le categorie, le Cassa Integrazione, i sostegni ai redditi. Immettendo molto, molto denaro si è generata inflazione. Che non dipende solo da questo, ma anche da questo. Con inflazione intorno all’otto per cento su scala europea non si possono avere tassi vicino allo zero. Rispetto agli ultimi dieci anni, soprattutto rispetto agli ultimi tre, è cominciato un razionamento di…soldi.

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