Razzismo nel calcio giovanile, squadra umbra si ritira dal campo

Pubblicato il 31 Gennaio 2010 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

Ha gridato “sporco negro” a un giocatore suo avversario: è successo ieri a Terni, in una gara del Campionato regionale umbro di seconda categoria. Destinatario dell’insulto razzista, un ragazzo di 19 anni, nero, nato in Italia da genitori emigrati in Umbria.

L’arbitro ha detto di non aver sentito nulla, ma la società in cui milita il giocatore, l’Associazione sportiva dilettantistica Nuova Casteltodino, oggi è sbottata e ha scritto una lettera aperta indirizzata «idealmente all’intera società e all’ambiente sportivo», perché episodi come questo non si ripetano più.

Soltanto un mese fa era stato addirittura un direttore di gara a usare lo stesso epiteto con il fratello maggiore tra i due giocatori, di 25 anni: «Vattene a casa sporco negro».

L’ultimo episodio è avvenuto ieri quando, in campo, un giocatore della squadra avversaria ha gridato «sporco negro» al più giovane di due fratelli italiani, ma con la pelle nera, nati da genitori nigeriani immigrati e perfettamente integrati a Casteltodino, 1.300 abitanti in provincia di Terni.

I fratelli, 19 e 25 anni, orfani di padre da alcuni anni, militano nella squadra di casa, impegnata nel Campionato regionale umbro di seconda categoria e più volte, nell’ultimo anno, sono stati vittime di insulti razzisti.

Ieri, dopo l’insulto, la società ha ritirato la squadra dalla partita e oggi ha scritto una lettera aperta per «cercare di sensibilizzare un ambiente in cui gli esempi anche ai massimi livelli non mancano, di concerto alle direttive Uefa e dei vertici nazionali della Fgci che provano a contenere questi episodi di razzismo», ha spiegato il presidente, Maurizio Venturi.