Rebibbia, trovato il padre dei bimbi uccisi dalla madre detenuta: è in carcere in Germania Rebibbia, trovato il padre dei bimbi uccisi dalla madre detenuta: è in carcere in Germania

Rebibbia, trovato il padre dei bimbi uccisi dalla madre detenuta: è in carcere in Germania

Rebibbia, trovato il padre dei bimbi uccisi dalla madre detenuta: è in carcere in Germania
Rebibbia, trovato il padre dei bimbi uccisi dalla madre detenuta: è in carcere in Germania

ROMA – E’ stato rintracciato il padre dei due bimbi uccisi dalla mamma detenuta nel carcere di Rebibbia. La donna, tedesca di 33 anni, li ha scaraventati giù dalle scale nel reparto del nido della casa circondariale. L’uomo, Ehis E. di nazionalità nigeriana, è stato individuato, grazie al lavoro di Interpol e carabinieri, in Germania, dove si trova anch’egli recluso in carcere.

Mercoledì gli inquirenti avevano lanciato un appello affinché il padre dei bambini si facesse avanti per dare l’ok all’espianto degli organi del piccolo Divine, di 18 mesi, che si trova all’ospedale Bambin Gesù di Roma in stato di morte cerebrale. L’altra figlia, Faith, di sei mesi, è invece morta sul colpo quando la mamma l’ha scaraventata nella tromba delle scale.

Intanto i magistrati della Procura di Roma hanno inoltrato oggi al gip Antonella Minunni la richiesta di convalida dell’arresto della donna. Nei prossimi giorni sarà svolto l’interrogatorio di convalida. La donna, si legge in un documento firmato dal capo del Dap Francesco Basentini e visionato dall’Ansa, “era stata più volte segnalata per alcuni comportamenti, sintomatici di una preoccupante intolleranza nei confronti dei due piccoli”. Il personale in servizio presso il carcere aveva segnalato “la necessità di accertamenti anche di tipo psichiatrico”.

La lettera del capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria è indirizzata al direttore generale dell’Asl Roma 2 e per conoscenza al capo di gabinetto del ministero della Giustizia. Datata 18 settembre, è stata scritta dopo la tragedia di Rebibbia e ha per oggetto appunto “la segnalazione dei fatti accaduti presso la Casa circondariale femminile di Roma Rebibbia”.

Dopo un breve resoconto sull’accaduto, il documento riporta che “per quanto appurato nell’immediatezza, la detenuta in parola era stata più volte segnalata per alcuni comportamenti, sintomatici di una preoccupante intolleranza nei confronti dei due piccoli. Il personale in servizio presso il suddetto istituto aveva, in qualche circostanza, evidenziato i comportamenti che la donna aveva avuto verso le due piccole creature, segnalando la necessità di accertamenti anche di tipo psichiatrico”.

Sulla base degli elementi fin qui raccolti e “in attesa di ottenere le necessarie risultanze probatorie” su quanto accaduto due giorni fa nella sezione femminile di Rebibbia, il capo del Dap chiede di “voler valutare l’opportunità di adottare tutte le più adeguate iniziative relative al personale medico, impiegato presso la suddetta Casa Circondariale, anche provvedendo – ove lo riterrà opportuno – alla sostituzione dello stesso”. Ieri il ministro Bonafede ha invece sospeso i vertici del carcere: la direttrice della casa circondariale femminile di Roma-Rebibbia, Ida Del Grosso e la sua vice, Gabriella Pedote.

Gestione cookie