Recanati, fabbrica dismessa di armi e 72 casse di esplosivo Recanati, fabbrica dismessa di armi e 72 casse di esplosivo

Recanati, 72 casse di materiale esplosivo nella fabbrica di armi dismessa

Recanati, fabbrica dismessa di armi e 72 casse di esplosivo
Recanati, 72 casse di materiale esplosivo nella fabbrica di armi dismessa

ROMA – Sono 72 le casse contenenti esplosivi e materiale diluente trovate nella vecchia fabbrica di armi dismessa Patarca di Recanati vicino al fiume Musone, al confine tra la provincia di Macerata e di Ancona. A segnalare la presenza dell’esplosivo un cittadino, con il timore che fosse stato stoccato da una organizzazione criminale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia per recuperare il materiale pericoloso.

Il Corriere adriatico scrive che nelle casse c’erano gli inneschi dei proiettili, cioè la parte inferiore dell’ogiva e il bossolo che contiene la sostanza deflagrante e che permette l’esplosione necessaria allo sparo:

“Gli inneschi erano chiusi in buste di plastica e conservati nelle casse, particolare che conferma il fatto che si tratti di materiale di produzione dell’azienda mai smaltito e non depositato di recente con intenzioni criminali. Il deposito dell’ex fabbrica, la “casermetta” come la chiamano gli abitanti del posto, è ormai quasi invisibile, sommerso com’è dalla vegetazione, tanto che per arrivarci è stato chiesto l’aiuto della polizia locale. Solo la sommità sporge da terra, anche perché questo genere di costruzioni doveva essere realizzato con le pareti semiaffondate nel terreno, per ridurre gli effetti di eventuali esplosioni.

Del ritrovamento è stata informata la procura della Repubblica di Macerata che ha posto sotto sequestro lo stabile per valutare se vi sono rilievi penali relativi all’abbandono in queste condizioni di tale materiale e al suo mancato smaltimento da effettuare, naturalmente, attraverso procedure speciali. Tutte le casse sono state rimosse dalla squadra degli artificieri di Ancona, prima trasportate nella zona dell’Acquara e poi trasferite in un deposito della polizia a Senigallia, dove saranno smaltite. Alcuni fusti contenenti diluente (un materiale molto corrosivo) sono stati rimossi dall’Arpam di Macerata per la valutazione della loro natura. L’operazione è stata lunga e delicata, sebbene il pericolo di esplosione non fosse ritenuto molto alto, che dalle cinque della mattina si è protratta fino alle otto di sera”.

Oltre al problema dell’esplosivo, c’è poi quello dell’eternit ancora da risolvere che riguarda la copertura del deposito. Anche quel materiale andrà smaltito prima che diventi pericoloso e inquinante per l’ambiente.

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