Sarà nuovamente l’Ufficio Referendum della Cassazione, dopo la decisione con la quale la Consulta ha dichiarato la parziale incostituzionalità di alcuni articoli della legge sul ‘legittimo impedimento’, ad occuparsi del destino del referendum presentato dall’Idv per abrogare l’intera normativa. In pratica, i supremi giudici dovranno valutare se rimane in piedi la richiesta referendaria dopo le modifiche apportate dalla Corte Costituzionale alle norme che fornivano al premier lo scudo dai processi.
L’Ufficio del Referendum si riunirà autoconvocandosi – ‘motu proprio’ – non appena la Consulta depositerà le motivazioni della sua decisione. ”Adesso la situazione è cambiata – spiega il giudice Corrado Carnevale, che per 18 anni ha presieduto l’Ufficio del Referendum e adesso ne è il componente più anziano – e ci riuniremo per valutare se il quesito formulato può essere riadattato alla legge, così come è stata modificata dalla Consulta, oppure se è venuto meno di attualità”. Questa seconda ipotesi riscuote pochissimo credito in quanto il quesito dell’Italia dei valori chiedeva l’abrogazione di tutto l’articolato del ‘legittimo impedimento’. In sostanza è assai probabile che al referendum si vada lo stesso.
”Tuttavia per decidere abbiamo necessita’ – prosegue Carnevale – di aspettare che la Consulta depositi la sentenza con tutto l’iter motivazionale. Il solo dispositivo non ci e’ sufficiente per compiere le nostre valutazioni. Ma credo che la sentenza sara’ resa nota rapidamente”. Il referendum deve svolgersi entro maggio. L’Ufficio del Referendum e’ composto in modo automatico, in base a un criterio di anzianita’ di carriera, dai tre presidenti di sezione più anziani della Cassazione, e dai tre componenti piu’ anziani di ciascuna delle sei sezioni civili e delle sette sezioni penali. In tutto 52 componenti.