ROMA – L’editoriale a firma di Aldo Cazzullo, comparso oggi 24 dicembre, sul Corriere della Sera, è un’iniezione di fiducia per gli italiani che si preparano a festeggiare il Natale “forse più amaro degli ultimi anni”.
La fiducia in noi stessi è, secondo l’editorialista, “il regalo che tutti dovremmo farci”. “C’è un tesoro nascosto nel fondo della crisi italiana. Non lo si trova nelle vetrine, non lo si può impacchettare, ma questo non diminuisce il suo valore, anzi. E’ la fiducia in noi stessi, nell’immenso potenziale di cultura, lavoro e sviluppo del nostro Paese”.
Cazzullo prende spunto da un lettore del Corriere che in una lettera ha sottolineato che “il 25 dicembre 2011 saranno passati due terzi di secolo dal 25 aprile 1945: un lungo periodo di pace”. Da questa riflessione nascono i ricordi di una Milano che, nonostante la “ferita dall’occupazione nazista e dalle bombe era percorsa da un’attività febbrile, da un fremito di energia, Strehler e Grassi ripulivano i muri delle camere di tortura per farne un teatro, migliaia di piccoli imprenditori e di operai si impegnavano nella ricostruzione”.
Chiaro è il paragone con l’Italia del dopoguerra che ha saputo rialzarsi : “L’anno che si chiude sarà forse ricordato come l’avvio di una nuova ricostruzione. Un anno difficile, segnato da cinque manovre, che ha imposto sacrifici a chi aveva già dato molto”.
Infine, l’augurio: “Ricordiamoci chi siamo, e quanto possiamo fare. In tempo di crisi, non c’è regalo migliore. Ed è alla portata di tutti”.