Reggio Calabria, rapinavano anziani, 11 arresti. "Uno lo hanno scassato"

REGGIO CALABRIA, 22 LUG – Una banda violenta che non esitava ad aggredire e picchiare persone anziane pur di ottenere il proprio scopo: denaro, gioielli ed oro. A porre fine a quello che era diventato un vero e proprio incubo per tanti anziani di Reggio Calabria, sono stati i carabinieri della Compagnia che stamani hanno arrestato 11 persone accusate di fare parte di un'organizzazione dedita proprio alle rapine a casa di anziani soli.

A conferma della violenza con cui avvenivano i colpi c'e' un'intercettazione in cui si sente l'unica donna del gruppo, Carmela Lauro, dire ad un'altra persona: ''il vecchio lo hanno scassato proprio. Dalla bocca lo hanno scassato. La vecchia l'ho buttata a terra e gli ho detto 'o mi dai la chiave della cassaforte o ti spacco qua e ti chiudo dentro il caminetto'''. Adesso lei ed altre dieci persone, tra le quali suo figlio, si trovano in carcere per le accuse di associazione per delinquere finalizzata alle rapine agli anziani, rapina aggravata, lesioni aggravate e sequestro di persona.

La banda, composta tutta da reggini, non sceglieva le proprie vittime a caso. Anzi, puntava a quelle piu' benestanti. Tanto che in una occasione i banditi sono riusciti ad impossessarsi di 350 mila euro tra denaro ed oggetti preziosi. Una volta l'indicazione e' venuta da una badante. In un altro caso e' stato uno dei componenti l'organizzazione a segnalare una casa in cui aveva fatto dei lavori come operaio. Altrimenti i rapinatori si appostavano e studiavano movimenti e tenore di vita degli anziani.

L'organizzazione, secondo quanto accertato dai carabinieri, era strutturata su due livelli. Al primo c'erano i capi, indicati nei fratelli Fabio e Carmelo Calu' (35 e 36 anni) che, a loro volta, si avvalevano di Antonio Caracciolo (41), ritenuto il leader operativo del gruppo e che al momento dell'arresto, avvenuto nel giugno del 2010 dopo che tre componenti della banda, tra i quali la donna, erano stati sottoposti a fermo dopo una rapina andata male, fu trovato con indosso una collana ed un bracciale d'oro vistosi rapinati ad un anziano. E' stato proprio l'arresto di Caracciolo a portare gli investigatori a ricostruire l'organigramma della banda. I soldi provento delle rapine finiva ai fratelli Calu' che, secondo l'accusa, li utilizzavano per acquistare cocaina. Agli altri toccavano cifre che variavano da alcune centinaia di euro a mille-mille cinquecento euro.

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