TORINO – I soldi della Regione per pranzi e cene in ristoranti pregiati. O per comprare borse e foulard da regalare. Ma anche cravatte dolciumi e altri oggetti pregiati. La guardia di finanza di Torino sta consegnando avvisi di garanzia a 56 consiglieri regionali piemontesi accusati di peculato. tra gli indagati anche Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, che dichiara: “Ho già parlato spontaneamente con i pm, nemmeno un euro sul mio conto.
L’ipotesi di reato avanzata dalla Procura di Torino è di peculato. I consiglieri avrebbero usato in modo irregolare – spesso per scopi personali – i finanziamenti annuali erogati dalla Regione per i rimborsi spese dell’attività politica dei gruppi consiliari. L’inchiesta ribattezzata Sprecopoli era iniziata lo scorso autunno dopo l’arresto di Fiorito in Lazio.
Il presidente della regione Cota, che risulta tra gli indagati, ha dichiarato: “Mi sono già recato spontaneamente dai pm per chiarire la mia posizione. Non un euro è finito sul mio conto corrente e in questo senso la Procura non ha mosso contestazioni”.
A dicembre erano finiti nel registro degli indagati i primi quattro consiglieri. Con il blitz di oggi sono solo quattro i rappresentanti del “parlamentino” piemontese che si salvano. L’indagine si riferisce agli anni 2010, 2011 e 2012, quelli della giunta del leghistaCota. “I consiglieri sono variamente distribuiti tra i gruppi rappresentati in Regione – dichiara il procuratore capo Gian Carlo Caselli – Ci sono differenze anche rilevanti tra le varie posizioni individuali, sia per la causale dei rimborsi, sia per l’ammontare complessivo. Pertanto solo lo sviluppo e la conclusione dell’inchiesta potranno consentire una precisa e completa definizione di tali posizione”.
I commenti sono chiusi.