Regioni che passano in zona gialla dal 26 aprile: le 11 quasi certe, le 3 in dubbio, quelle in arancione e in rosso Regioni che passano in zona gialla dal 26 aprile: le 11 quasi certe, le 3 in dubbio, quelle in arancione e in rosso

Regioni che passano in zona gialla dal 26 aprile: le 11 quasi certe, le 3 in dubbio, quelle in arancione e in rosso

Quali regioni passano in zona gialla da lunedì 26 aprile? Stando ai numeri attuali, 11 regioni sono quasi certe di finire nella fascia con meno restrizioni. Quella che consentirà il maggior numero di riaperture. 3 regioni sono in bilico tra zona gialla e zona arancione. Due sono quasi certe di restare in arancione mentre per tre (Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta) la zona rossa è difficile da evitare.

Mai come in questo caso il cambio di colore è importante. Il 26 aprile sarà infatti il giorno in cui si riparte, in cui riaprono (in zona gialla) quasi tutte le attività (compresi ristoranti, bar, sport all’aperto). In cui le scuole tornano quasi tutte in presenza. Essere o no in zona gialla, stavolta come non mai, fa tutta la differenza del mondo.

Regioni che passano in zona gialla dal 26 aprile (Abruzzo, Emilia, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Veneto, Trento, Bolzano): chi resta in zona arancione e in zona rossa

Stando ai dati attuali, sono 11 – Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto – oltre alle province di Trento e Bolzano a puntare alla zona gialla. Queste regioni hanno un Rt nel valore inferiore sotto l’1 e un rischio basso o moderato. Un rischio compatibile con il cosiddetto “scenario 1”.

In zona arancione sarebbero invece Calabria e Sicilia. Mentre Basilicata, Campania e Toscana sono a rischio: hanno un Rt molto vicino a 1 e un’incidenza sopra 200. Niente da fare per Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta. Hanno ancora numeri da zona rossa e per loro si parlerà di riaperture non prima di maggio.

Quando arriva il nuovo decreto con le riaperture dal 26 aprile?

Nelle prossime ore si riunisce il Comitato tecnico scientifico. Poi ci sarà il confronto con le regioni. E mercoledì 21, o al più tardi giovedì 22, il Consiglio dei ministri per mettere nero su bianco il nuovo decreto. Che indicherà il calendario e le regole per le riaperture.

Per il momento il governo stoppa le pressioni che arrivano dal centrodestra per posticipare il coprifuoco e aprire in zona gialla anche i bar e i ristoranti al chiuso. Inoltre buona parte delle regioni chiede di rivedere la scelta di riportare tutti gli studenti in classe dal 26 se non si interverrà sui trasporti.

Pass per spostamenti tra regioni, spettacoli dal vivo e cinema

Il primo passaggio è la riunione degli esperti del Cts che dovranno esprimere un parere sul pass. Che servirà per spostarsi tra le regioni di colore diverso ma anche per accedere ad alcuni eventi. Come assistere a spettacoli dal vivo o andare al cinema.

Le certezze al momento sono due. La prima è che non sarà pronto per il 26 aprile. Dunque da lunedì prossimo ci si sposterà verso le regioni rosse e arancioni con l’autocertificazione e uno dei tre documenti necessari allegato. Cioè il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l’esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

L’altra è che il pass sarà in linea con quello europeo che dovrebbe diventare operativo tra giugno e luglio. Prima si capisce come funziona quello Ue e poi ci si adegua. L’ipotesi più concreta è utilizzare una app che contenga un Qr code con le informazioni, da esibire a richiesta. L’indiziata numero uno è Io, la app della Pubblica amministrazione già utilizzata per il cashback di Stato. E’ costruita, dicono gli esperti, secondo tutti i canoni europei per quanto riguarda l’identità digitale e il rispetto della privacy, dunque già pronta per l’utilizzo.

In ogni caso una decisione definitiva ancora non c’è e al momento non sono escluse neanche le altre due opzioni: rimanere con il certificato cartaceo o utilizzare la tessera sanitaria.

Riaperture 26 aprile: i nodi bar, ristoranti, spogliatoi, coprifuoco

Sul tavolo degli esperti del Cts ci saranno anche le linee guida delle Regioni per le riaperture che, almeno su due punti, suscitano perplessità e preoccupazione. Né la richiesta di riaprire bar e ristoranti anche in zona arancione e rossa, né l’utilizzo degli spogliatoi in piscine e palestre (queste ultime le regioni chiedono che possano aprire dal 15 maggio e non il primo giugno) dovrebbero passare il vaglio.

E ad alimentare le tensioni all’interno della maggioranza e tra governo e regioni è proprio la questione dei ristoranti, che si porta dietro quella del coprifuoco: buona parte dei presidenti e del centrodestra vorrebbero poter aprire anche i locali al chiuso in zona gialla e posticipare il divieto di circolazione alle 23 o a mezzanotte.

Gestione cookie