Registro delle opposizioni, le telefonate di marketing continuano

ROMA – “Buongiorno, lei non è ancora un nostro abbonato?” “Ha un piano telefonico conveniente?”, “Le interessa una fornitura di vini?”: si chiama telemarketing il fiume, fino a  poco fa incontrollato, di telefonate promozionali, a scopo commerciale, che chiunque sia dotato di telefono fisso conosce bene. Il registro delle opposizioni doveva nelle intenzioni porre un freno e in effetti funziona da spauracchio: il telefonista si blocca immediatamente quando dall’altra parte viene sfoderata la formula magica “guardi che sono iscritto al registro”.

La novità però ha reso di fatto solo più brevi le telefonate indesiderate, ma decisamente non meno frequenti. Molti infatti hanno protestato al garante della privacy che ha lanciato il registro delle opposizioni solo qualche mese fa. Secondo le lamentele dei consumatori raccolte dal Sole 24 Ore gli operatori di telemarketing continuano a usare elenchi telefonici non aggiornati che non tengono quindi in considerazione gli abbonati che non vogliono essere disturbati. Peccato che la legge prevede che vengano utilizzati gli elenchi aggiornati, operazione che però ha un suo costo.

C’è poi un altro aspetto che non tutti valutano: se acquistando un prodotto diamo all’azienda il consenso a ricevere informazioni commerciali, quest’azienda ha tutto il diritto di chiamarci e senza che il registro delle opposizioni possa farci da schermo. Nonostante questo aumentano le proteste al Garante che con soli 118 dipendenti (nel 2010) deve sbrogliare casi che vanno dalle banche alle assicurazioni: insomma gli abbonati per ora protestano ma senza grande successo. Nella speranza che il tutto non finisca per aumentare le cause civili.

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