Responsabilità civile dei magistrati. Anm: "No a modifiche, serve stralcio"

ROMA – ''Non e' vero che l'Europa chiede la responsabilita' civile diretta'' e la norma viola i principi costituzionali di ''terzieta', indipendenza e autonomia dei magistrati''. Riprende l'esame della legge Comunitaria e l'Anm fa muro contro l'emendamento del leghista Pini, approvato e inserito alla Camera con i voti anche del Pdl. In un'audizione chiesta e ottenuta in Commissione Giustizia, che dovra' formulare un parere alla Commissione Affari Comunitari dove si esamina l'intero provvedimento, chiede che la norma non sia solo modificata, ma stralciata.

Il Sindacato dei magistrati, ancora senza presidente poiche' la procedura per la nomine dei vertici si ultimera' nel fine settimane, si presenta con una delegazione rappresentativa delle tre correnti e una posizione unitaria di rigetto della norma, in cui spiega anche che la Corte di giustizia, nella sentenza richiamata nella discussione sull'emendamento, prevede solo la responsabilita' dello Stato nei confronti nel singolo danneggiato per violazioni del diritto comunitario da parte dei propri organi giurisdizionali: si tratterebbe nel caso italiano, quindi, dell'applicazione estensiva della legge gia' esistente.

''Il vero significato del dibattito in corso non puo' essere ridotto allo slogan 'chi sbaglia, paga''', dice il documento. Inoltre secondo l'Anm la nuova normativa moltiplicherebbe le cause, permettendo tra l'altro al cittadino che si sente leso da un procedimento di agire per vie legali contro il magistrato senza dover necessariamente attendere la conclusione del giudizio, ''determinando cosi' anche l'estromissione dal giudizio del magistrato sgradito''.

Ma se le toghe trovano l'appoggio del Guardasigilli che in mattinata ha di fatto bocciato la tesi secondo cui la responsabilita' diretta 'ce la chiede l'Europa', il Pdl e la Lega fanno quadrato a difesa della possibilita' per il cittadino che si senta danneggiato da una sentenza di fare causa al giudice. Si apre cosi' un nuovo conflitto interno alla maggioranza che appoggia il governo, e l'Anm sottolinea proprio come l'apertura nell'incontro tra Monti e i partiti, ''un ripensamento parziale'',non soddisfi i magistrati: ''Non bastano piccoli miglioramenti, chiediamo che l'emendamento venga completamente eliminato''. Mentre la Commissione Giustizia presieduta da Filippo Berselli (Pdl), e' indirizzato verso un ''parere negativo o lo stralcio'', per poi tornare sulla materia con un nuovo ddl che intervenga sulla legge Vassalli (risarcimento danni in capo allo Stato), il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, annuncia che la norma non sara' stralciata: ''Con buona pace dell'Anm, la norma sulla responsabilita' civile dei giudici non sara' cancellata ed e' spiacevole che si venga in Parlamento a fare una richiesta di abolizione cosi' drastica e poco rispettosa dell'attivita' del Parlamento''. Il leghista Gianluca Pini, autore dell'emendamento contrasto, accusa l'Anm di continuare ''imperterrita nella sua opera corporativa di difesa di un privilegio spacciandolo per garanzia di indipendenza, principio che non viene toccato da nessuna norma''.

Ma sullo stralcio insiste anche il Pd che addirittura ne fa ''la condizione fondamentale per una discussione seria su come affrontare un tema cosi' delicato''.Secondo Andrea Orlando presidente forum Giustizia del Partito Democratico ''chi oggi difende la formulazione dell'emendamento Pini si assume la responsabilita' di un cortocircuito nel sistema giudiziario''.

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