Restauri ville venete, l'ombra delle mazzette: arrestato funzionario regionale

VENEZIA, 14 MAR – L'ombra delle mazzette sui restauri delle ville venete: e' il nuovo filone della corruzione nella pubblica amministrazione scoperto dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Venezia.

A finire agli arresti domiciliari, con l'accusa di concussione, corruzione e truffa aggravata ai danni della Regione Veneto, e' stato un funzionario dell'ufficio tecnico dell'Istituto Regionale Ville Venete, Marco Brancaleoni, 43 anni, mentre due proprietari di ville sono stati denunciati per corruzione, per aver accettato di pagare la tangente di 5 mila euro richiesta per il buon fine della pratica di finanziamento dei restauri. Grazie all'utilizzo di documenti falsi o di perizie riferite ad altri immobili, Brancaleoni riusciva a far risultare un importo dei lavori di restauro superiore a quello realmente pattuito con le ditte esecutrici. Importi che – come nel caso che ha fatto scattare l'inchiesta, dopo la denuncia di due proprietari, che si sono ribellati nel veneziano alla richiesta di mazzetta – potevano essere anche di 300 mila euro al di sopra del reale e comunque pari al 30% delle somme effettivamente necessarie per restaurare, promuovere e utilizzare nel migliore dei modi le residenze nobiliari, in gran parte disseminate lungo la Riviera del Brenta. Le 23 perquisizioni compiute nelle ultime ore negli uffici e nelle abitazioni di 20 tra proprietari di ville, professionisti e dipendenti dell'Istituto permetteranno di capire da quanto tempo il raggiro andasse avanti e la proporzione della truffa. Ogni anno l'Istituto, creato con legge regionale per salvaguardare il patrimonio di residente storiche del Veneto, porta a buon fine circa 40 pratiche di finanziamento, sulla base di una graduatoria che il funzionario permetteva di ''aggirare''. Denaro concesso a fondo perduto (con un tetto di 350 mila euro) o in conto interesse (in questo caso fino a 1 milione e mezzo di euro). ''L'inchiesta dimostra l'inattivita' del potere di controllo, di ispezione – ha sottolineato il Procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni – che non viene esercitato in questa epoca storica''. Le manovre di Brancaleoni, secondo gli inquirenti, potrebbero aver sollevato, comunque, qualche sospetto anche all'interno dell'Istituto, che avrebbe tentato, senza riuscirci, di spostare il funzionario ad altro settore.

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