Colosseo: Tod’s sponsor del restauro, il Tar boccia il ricorso del Codacons

Pubblicato il 3 Luglio 2012 - 19:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Diego Della Valle sponsorizzerà i lavori di restauro del Colosseo: il Tar del Lazio ha respinto, giudicandolo inammissibile, il ricorso presentato dal Codacons contro le modalità di affidamento a Tod’s della sponsorizzazione dei lavori. Lo riferisce il presidente dell’associazione di consumatori Carlo Rienzi, che annuncia un appello al Consiglio di Stato.

Per il restauro del Colosseo si era presentata una cordata di finanziatori privati ma ben presto Della Valle, già nel dicembre del 2010, era rimasto da solo. Il Codacons aveva subito fatto ricorso sostenendo ci fossero state una serie di “distorsioni” nell’affidamento dell’appalto a Tod’s. Nel gennaio del 2012 lo stesso Codacons aveva fatto sapere di aver chiesto pare all’Antitrust e che questo si sarebbe espresso dandogli ragione ed evidenziando ”una serie di distorsioni” della concorrenza all’interno dell’accordo. Il Tar del Lazio però ha bocciato il ricorso del Codacons, vedremo cosa deciderà il Consiglio di Stato.

Secondo il Tar, il Codacons non era legittimato a contestare il contratto di sponsorizzazione sottoscritto con il Gruppo Tod’s di Diego Della Valle. ”La legittimazione a ricorrere delle associazioni dei consumatori e degli utenti in possesso di regolare iscrizione nell’apposito elenco ministeriale – si legge nella sentenza – sussiste ove i provvedimenti che si impugnano abbiano effettivamente leso un ‘interesse collettivo dei consumatori e degli utenti’, la cui tutela viene assunta dalla relativa associazione”; da ciò, il fatto che non può ”corrispondentemente essere riconosciuta alla predetta Associazione una generalizzata legittimazione alla tutela anche dell’interesse al corretto e regolare svolgimento di una funzione o di un servizio pubblico”.

Per il Tar ”nessun pregiudizio si dimostra ravvisabile con riferimento alle categorie di utenti e consumatori: quanto, piuttosto, un sostenuto danno alle finanze pubbliche, del quale i cittadini, in quanto contribuenti, sono destinati a risentire”.