Riaperture, le 7 tappe da maggio a luglio: coprifuoco, palestre, ristoranti al chiuso
Pubblicato il 18 Maggio 2021 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
Riaperture graduali in diverse tappe, 7 per la precisione, da maggio fino al primo di luglio: coprifuoco, piscine e palestre, ristoranti e bar aperti anche la sera e al chiuso. Questo perché, stando agli ultimi numeri, i casi di Covid sono in forte calo, ma meglio riaprire un po’ alla volta, soprattutto in previsione dell’estate. Vediamo tutte le date.
Le tappe delle riaperture: maggio
Il coprifuoco in tre step: spostamento alle ore 23 da mercoledì 19 maggio e a mezzanotte dal 7 giugno. Eliminazione a partire dal 21 giugno.
Centri commerciali: in base al nuovo decreto i centri commerciali riapriranno in zona gialla nelle giornate festive e prefestive dal 22 maggio, primo weekend successivo all’entrata in vigore del nuovo decreto legge.
Riaprono le palestre: l’apertura delle palestre è anticipata al 24 maggio (rispetto al primo giugno). Le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso, restano invece sospese.
Le tappe delle riaperture: giugno
Bar e ristoranti: dal primo giugno, sempre in zona gialla, i ristoranti e i bar riapriranno al chiuso non solo a pranzo ma anche a cena. E sarà anche possibile perciò la consumazione al banco nei bar.
Sport e pubblico: presenza di pubblico è autorizzata per tutti gli eventi e competizioni sportive dal primo giugno all’aperto e dal 1 luglio al chiuso nei limiti già fissati (capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a 1000 persone all’aperto e 500 al chiuso).
Matrimoni e convegni: le feste successive ai matrimoni civili o religiosi potranno essere organizzate dal 15 giugno, anche al chiuso, ma con il “green pass”, e cioè certificazione di vaccinazione o tampone, per i partecipanti. Anticipata al 15 giugno la ripartenza in presenza di convegni e congressi, nonché l’apertura dei parchi divertimento.
Le tappe delle riaperture: luglio
Dal primo luglio ripartiranno anche le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Nonché le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Anche i corsi di formazione pubblici e privati. E così pure le piscine al chiuso e i centri benessere e termali.