Ricatto a Marrazzo, il carabiniere Simeone: “Il video con Natalie l’ho girato io”

“Quel video che ritrae Marrazzo insieme al trans Natalie l’ho girato io col mio collega Tagliente”. Il carabiniere Luciano Simeone, interrogato oggi a a Regina Coeli, lo ha confermato agli inquirenti che indagano sul presunto ricatto all’ex presidente della Regione Lazio. Secondo quanto si è appreso, ha ammesso che il video fu girato da lui e da Tagliente con il telefono cellulare di quest’ultimo.

Di quel filmato fu montato un promo di poco meno di tre minuti (già acquisito dagli inquirenti), mentre la versione completa, destinata alla commercializzazione, incisa su un cd, secondo Simeone, fu consegnata a Cafasso e successivamente distrutta quando i carabinieri infedeli ebbero sentore di essere pedinati.

Una circostanza, questa, già nota al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e al sostituto Rodolfo Sabelli, titolari dell’inchiesta, tanto che viene citata anche nella richiesta di perquisizione, finalizzata alla ricerca del video integrale di dodici minuti, dello studio dell’avvocato Marco Cinquegrana, ex difensore di Gianguerino Cafasso, il pusher morto per overdose all’inizio di settembre.

Luciano Simeone, uno dei due carabinieri ancora in carcere per l’inchiesta sul presunto ricatto a Piero Marrazzo, nel corso dell’interrogatorio oggi a Regina Coeli, ha spiegato di non essere stato lui a portare la droga nell’appartamento di via Gradoli dove l’ex governatore del Lazio era in compagnia di un trans. La convinzione degli inquirenti è che a portare la cocaina siano stati gli stessi Tagliente e Simeone, ma oggi quest’ultimo ha negato la circostanza limitandosi a ribadire che il loro intervento scaturì da una segnalazione di Gianguerino Cafasso, al quale si era rivolta Natalie per la richiesta di droga.

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