Riccardo Muti a Salisburgo con la Cherubini. Schiaffo all’Opera di Roma

Riccardo Muti a Salisburgo con la Cherubini. Schiaffo all'Opera di Roma
Riccardo Muti a Salisburgo con la Cherubini. Schiaffo all’Opera di Roma (foto LaPresse)

ROMA – Riccardo Muti dirigerà Ernani di Verdi a Salisburgo. Ma non lo farà con l’orchestra dell’Opera di Roma (si è dimesso qualche mese fa) ma con la “sua” orchestra Cherubini.

Uno “schiaffo” secondo Valerio Cappelli del Corriere della Sera. Certamente la prova provata, qualora ce ne fosse bisogno, che il “brand” che attrae all’estero non è quello dell’Opera di Roma ma quello del maestro Muti.

Un episodio, quest’ultimo, che deve far riflettere su quanto sta accadendo al Teatro dopo l’addio di Muti, con le turbolente trattative di questi giorni per scongiurare il licenziamento di massa degli orchestrali deciso per salvare un teatro in profondo rosso di bilancio.

Cappelli ricorda come gli orchestrali di Roma, per la trasferta austriaca avessero chiesto una diaria pasti da 160 euro al giorno, il doppio di Santa Cecilia. Ma l’attacco di Cappelli dalle colonne del Corriere va ben oltre la diaria:

Il vero scandalo dell’Opera non sono le indennità (tranne quella del gettone per Caracalla esteso anche ai dipendenti che se ne stanno a casa a vedere la tv); le indennità possono essere un modo per rimpinguare stipendi medi. Lo scandalo è quanto lavorano, o meglio, quanto guadagnano in relazione a quanto (poco) lavorano: 125 giorni l’anno, ma lo stipendio corre su 365. Poi certo ci sono i 3 mila a bbonati e i 185 mila spettatori, per una città di 3 milioni di abitanti e un flusso turistico di 28 milioni annui.

Gestione cookie