I funerali nella Chiesa di San Siro a Genova Nervi di Franco Gatti, il baffo dei Ricchi e Poveri scomparso martedì all’età di 80 anni. Il feretro del cantante è stato accolto da un lungo applauso di amici, colleghi e semplici cittadini. L’ultimo addio di Gatti è stato accompagnato dalle note di “Can’t help falling in love” di Elvis, il suo cantante preferito.
Franco Gatti, i funerali a Genova: tante rose bianche e gialle e tante corone di colleghi
Per Franco Gatti, in chiesa c’erano tante rose bianche e gialle e tante corone di colleghi tra cui quella di Toto Cotugno. A salutare Gatti c’erano tutti i Ricchi e Poveri: Angelo Sotgiu, Angela Brambati e Marina Occhiena. “Siamo cresciuti insieme”, dicono Angelo Sotgiu e Angela Brambati tra le lacrime. Commossa anche Marina Occhiena che si è detta addolorata. Che lo ricorda così: “Ogni volta che tornava a casa da una tournée quando gli chiedevamo come stesse lui rispondeva sempre ‘andante con brio’. La stessa cosa che mi ha risposto l’ultima volta che l’ho sentito, era un uomo molto saggio”.
“Non ci son parole per raccontare il nostro dispiacere Lo ricordiamo e lo porteremo sempre nel nostro cuore. Era una persona elegante, serena e onesta. Siamo molto commossi”. A dirlo sono Angelo Sotgiu e Angela Brambati.
La moglie Veronica: “Ora ha raggiunto Alessio”
“Il suo regalo più grande sono state le ultime parole che mi ha detto. Ti amo e ti amerò sempre” ha confessato la moglie Stefania.Che ha aggiunto: “Adesso ha raggiunto Alessio”, il figlio scomparso tragicamente.
Chi era Franco Gatti dei Ricchi e Poveri
Devastato dalla morte improvvisa del figlio Alessio, il 13 settembre 2013, proprio mentre i Ricchi e Poveri erano al Festival per ricevere un Premio alla Carriera, non ritirato, Franco aveva abbandonato il gruppo nel 2016 per dedicarsi solo alla famiglia, sua moglie e sua figlia. Si era poi fatto convincere a tornare a cantare, proprio ripartendo dal Teatro Ariston sette anni dopo, quasi per tentare di esorcizzare quel dolore esploso proprio lì, nella città dei fiori, dopo quella tragica telefonata.
I Ricchi e Poveri sono stati la famiglia artistica di Franco Gatti dal giorno in cui, nel 1967, vennero ribattezzati così da Franco Califano perché, diceva, erano “ricchi di idee, ma poveri di soldi”.
“È andato via un pezzo della nostra vita. Ciao Franco”, dicono oggi commossi i suoi compagni di viaggio, quelli con cui ha calcato i palchi di mezzo mondo, con hit immortali come Sarà perché ti amo, Che sarà, Se m’innamoro, La prima cosa bella, Mamma Maria e Voulez vous danser. Tutti successi dalla melodia accattivante e testi all’insegna della spensieratezza e dell’allegria, cantati a memoria e amati da più generazioni. Considerati gli Abba italiani, i Ricchi e Poveri hanno un posto tutto loro nella storia della musica: un quartetto polifonico, formato da due voci maschili, ‘il baffo’ Franco Gatti e ‘il biondo’ Angelo Sotgiu, e due voci femminili, ‘la brunetta’ Angela Brambati e ‘la bionda’ Marina Occhiena.
Il ricordo dell’amico Pupo
In chiesta erano presenti in chiesa anche gli amici di una vita. Tra questi c’era Pupo che ha detto: “Mi terrò il ricordo di un uomo per bene, gentile. Dopo la morte di Alessio non era mai più stato lo stesso”.
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