Ricostruzione L’Aquila, la Procura: “Bloccate tre imprese legate alla ‘Ndrangheta”

La Procura distrettuale antimafia dell’Aquila ha scoperto e bloccato l’attività di tre imprese che, secondo le accuse,  sarebbero colluse con la ‘ndrangheta impegnate nella ricostruzione post terremoto.

In particolare, si tratta di una impresa del sud, probabilmente campana, e di due del nord: sull’azienda del sud, precisa l’Ansa,  ci sarebbero chiari indizi sui collegamenti con l’organizzazione mafiosa della ‘ndrangheta, meno schiaccianti gli elementi, ma comunque sostanziosi i riscontri, sulle due del nord.

Le indagini hanno portato anche a effettuare sequestri nelle sedi delle società. Sull’operazione viene mantenuto il più stretto riserbo e non sono trapelati altri particolari. ”Siamo sempre all’erta, non abbassiamo mai la guardia perché  il pericolo di infiltrazioni nel più grande cantiere d’Europa è sempre molto alto – spiegano fonti della procura distrettuale antimafia dell’Aquila -, abbiamo scoperto tre imprese ‘sporche’, ora stiamo approfondendo i controlli incrociati per confermare indizi sui legami con la ‘ndrangheta che comunque sembrano abbastanza chiari”.

La Procura subito dopo il terremoto ha aperto un filone sulle eventuali infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post terremoto. Insieme al procuratore capo, Alfredo Rossini, opera il sostituto Olga Capasso, magistrato della direzione nazionale antimafia distaccata all’Aquila proprio per rafforzare il contrasto all’ingresso della malavita organizzata nel cratere del terremoto.

Gestione cookie